La realtà contemporanea in otto punti.

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Questi otto punti sono una fotografia della realtà scattata con un otturatore aperto in un arco di tempo che va dagli anni ’80 ad oggi. Rappresentano una sintesi estrema. Molti segnali contrastanti si annullano proprio per la natura di questo esperimento. Spero siano abbastanza oscuri da allontanare complottari di ogni tipo dal tentativo di servirsene. Credo invece che siano utili a coloro che già hanno riflettuto per proprio conto su ciò di cui parlo e in qualche modo abbiano attinto agli autori che mi permettono di osservare. Inoltre chi sa di cosa sto parlando sa anche cosa escludo dal discorso, cioè la griglia da cui questi otto punti emergono come aggregati. Nonostante la brevità, la complessità di ogni punto e le sue implicazioni sono rilevanti.

  • Il terrore è la forma più avanzata dello spettacolo dominante.
  • Il sistema dell’informazione/propaganda mostra chi è vincente e chi è perdente.
    Il resto è tecniche per creare confusione mentale.
  • La verità spettacolare, come l’intrattenimento che la sostiene, trae la propria convalida da una ripetizione “ad nauseam” dei messaggi che servono a strutturarla.
    Nessuna informazione, per quanto incontestabile o dal contenuto dirompente è in grado di scalzare una “verità” costruita su questa ripetizione.
  •  La realtà è meno veloce della timeline telematica.
  • Il media dominante nella costruzione dell’immagine della realtà rimane la televisione generalista.
  • Il sistema spettacolare ha raggiunto negli ultimi 15 anni il monopolio nella produzione dei miti consumati da coloro che la contestano.
  •  Ciò che accomuna le varie forme di regressione sociale presenti sulla scena globale (dall’islamismo, ai parafascismi occidentali) è l’anticulturalismo.
  • La guerra al terrore non prevede una fine per sua stessa definizione.

 

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