Quanto mi sei piaciuta Firenze
La Firenze in cui ho vissuto
Dal 6 al 9 di novembre
Quanto mi sei piaciuta Firenze
Fossi sempre così
Quanto mi sei piaciuta – Il Generale
Dovrebbe essere la giornata giusta per scrivere una paginetta di pura nostalgia.
Io di solito la evito. La nostalgia è un veleno pericoloso, in certe dosi può essere letale a chiunque e fate attenzione pure a chi la somministra.
Questa volta però non ho resistito.
Per ora teniamo a bada i ricordi e atteniamoci ai fatti. Leggo sul giornale che c’è un Social Forum a Firenze. Novembre 2012. La prima sensazione è quella di leggere un necrologio e voglio scrivere qualcosa di diverso da un necrologio.
Ricorre l’anniversario del Social Forum Europeo di Firenze. Sono trascorsi dieci anni. Era novembre 2002, si era caldi di Genova e della Caporetto su scala mondiale che è stata l’attacco al WTC dell’11/09/2001. G.W. Bush governava l’America e si preannunciava un futuro di guerra e di terrore. Ma noi eravamo lì. Confusi quanto ti pare, ma convinti che ce ne potesse essere un altro. Eravamo tantissimi e tantissime e, mi pare giusto dirlo ora, eravamo bellissimi e bellissime.
Conflittuali, diversi fra noi. C’erano tutti o quasi dai disobbedienti ai linuxisti, passando per i mille canali del pacifismo, della cooperazione dell’antagonismo, del…
Fronteggiavamo un futuro in cui brutti uomini occidentali si spalleggiavano con brutti uomini islamici, per una guerra che avrebbe reso tutto più brutto, le idee, le cose, le persone, le religioni, la vita.
Noi invece, donne e uomini, tutti, eravamo bellissimi. Questo era un dato certo.
Sono passati dieci anni. La prima banale sensazione è: di già! Sì, di già.
Noi siamo rimasti bellissimi e bellissime. Ma il mondo è andato abbastanza per i cazzi suoi. Lo so che i movimenti pacifisti non sono mai riusciti, ad oggi, a fermare nessuna guerra. Lo so. Ma teniamo presente che il giorno che saranno in grado di fermarne una le fermeranno tutte.
Però non voglio parlare di questo, non qui.
Ecco questa volta nessuna considerazione politica. Voglio solo tradurre la sensazione che provavamo allora, ad un passo dalla fine di quell’esperienza incompleta ma esaltante che sono stati i Forum Sociali. L’aria di Firenze di allora. Fra chi stava dentro e chi stava fuori. Chi partecipava ai Workshop chi dissentiva dall’organizzazione, ma partecipava alla manifestazione. Chi criticava l’istituzionalizzazione. Chi il SF è meglio di nulla. Chi s’incazzava ai dibattiti. Chi portava da mangiare. Chi traduceva. Chi organizzava il media center (la grande novità dopo Genova). Chi ospitava gli stranieri che arrivavano a Firenze. Chi diceva che Firenze sarebbe stata devastata dai nuovi barbari.
E Firenze che non c’ha creduto. Ecco, ricordiamocelo. Firenze non c’ha creduto che i barbari fossero quelli, per quanto lo strillassero le penne e le facce prostitute della televisione. Firenze non c’ha creduto. Firenze lo sapeva che i barbari possiedono aerei che partono con pance gravide di bombe e che vanno a sganciarle per motivi che non c’entrano niente con la propaganda. Firenze non era stupida come si aspettavano quelle mezze seghe. Firenze era una donna bellissima che sapeva il fatto suo. Era di nuovo al centro del mondo. Urlava un nuovo rinascimento necessario. Ballava, sudava, dormiva nei posti più impensabili…
Dio com’era bella Firenze! Aveva vent’anni. Nasceva da una conchiglia. E profumava di fiori anche a novembre.
Gianni :::8 ottobre 2012:::