C’è un atteggiamento diffuso che sta scassando leggermente le palle ed è quello di assumere una qualche forma di equidistanza su questioni drammatiche, e mi riferisco nello specifico alla questione Israele-Palestina.
Stavo pensando non tanto e non solo a giornalisti, politici o intellettuali compiacenti, piuttosto a tutti coloro che per il fatto di non trovare il tempo di documentarsi un minimo non trovano il tempo di sgrumarsi di dosso un po’ di (normale) ignoranza; magari perché troppo impegnati in attività importantissime, come guardare trasmissione in TV o postare la foto del proprio gatto per la decimilionesima volta, o anche cercare di convincere il prossimo e quindi se stessi di quanto sia appagante e godereccia e entusiasmante la propria vita.
Inoltre l’idea che una posizione equidistante sia considerata una cifra di maturità pervade una massa di persone (immature).
Ciò non significa che non si debba essere critici anche con la critica delle cose o che si debba prendere per buona la pappa scodellata da altre mense. O prendere parte per forza. Ci mancherebbe.
Nemmeno significa che non si debbano vedere gli errori di ogni parte coinvolta in un conflitto. Altrimenti si diventa inutili tifosi in attesa del derby.
Dico soltanto che non si è più intelligenti dicendo che hanno tutti un po’ torto e un po’ ragione. E comunque prima di parlare di torti e ragioni è richiesta una minima documentazione.
Ad esempio sulla questione dell’attuale strage dell’esercito israeliano nella striscia di Gaza ritengo sia utile almeno vedere questi due filmati. Per farsi un’idea di cosa si sta parlando. Richiedono poco tempo e lasciano molto. Poi chi vuole approfondire potrà farlo a proprio piacimento.
La visione è utile sia chi non si è mai interessato a capire cosa è successo prima della strage annuale mostrata in TV, ma fornisce anche un utile strumento per chi deve affrontare la superficialità dilagante intorno a sé.
Molto ben spiegato vale il tempo della visione. Mi dispiace solo che Barnard abbia saltato il periodo di accordi fra le organizzazioni sioniste ed i nazisti tedeschi.
Questo invece è un documentario indipendente realizzato da un ebreo israeliano e trovo che sia interessante parecchio: