Outing

Voglio scrivere due parole per come la vedo io la storia dei diritti degli omosessuali. Non ho nessuna competenza giuridica, né di altro tipo. Il mio è solo uno sfogo personale. Intanto parliamo di sesso, visto che è questo che ci destabilizza. Alla rispettabile età di 45 anni credo di poter dire che rientro nella angusta categoria degli eterosessuali. Però devo aggiungere subito che la mia eterosessualità è dissidente. Nel senso che qualsiasi cosa abbia pensato qualcuno riguardo a come deve essere la mia sessualità non mi riguarda.
Mi sono masturbato molto, perché le persone che non si masturbano non sanno quello che vogliono. Io invece voglio sapere quello che voglio quando poi mi trovo accanto il corpo di una donna.
Non sono mai andato a puttana e non ho niente contro chi lo fa, semplicemente ho chiesto alle mie compagne di essere anche puttane. E non me ne sono mai pentito.
Io sesso lo faccio per provare piacere. Siate comprensivi, non mi concedo molti altri lussi e per me il sesso è un lusso.
Ringrazio tutti quelli e tutte quelle che non mi hanno fatto sentire normale. Visto come se la passano i normali anche questo mi pare un lusso.
Proprio il fatto di impiegare buona parte del mio tempo libero a sperimentare o immaginare il piacere mi impedisce di stare a sindacare cosa sperimentano o provano gli altri.
Per dirla con le parole di Aldo Busi: non capisco cosa ci trovino di pericoloso alcune persone nel il fatto che qualcuno il culo non lo usi solo per cagare o per farsi venire le emorroidi, ma anche per godere.
D’altronde molti di voi il culo lo usano per godere in vario modo e molte di voi hanno normalmente rapporti anali. A nessuno sono mai spuntate le branchie per questo. Personalmente ritengo anche che trascurare il proprio ano e quello del partner sia di una maleducazione imperdonabile. Ma è un’opinione.
Per alcuni il problema è Dio. E qui il discorso si fa veramente scabroso.
Ora io di Dio non ne so molto, ma quando penso ad un concetto come “Dio” penso alle galassie, alla teoria delle stringhe, all’attrazione degli elementi, alle forze che governano l’universo, al vuoto, al silenzio, allo spazio ed al tempo… e mi misuro su questa scala. Non ce la faccio nemmeno a pensare a dispute sessuali. Deve essere tipico dei miscredenti perché siamo gente che le esternazioni in terra di Dio le segue e non le segue.
A seguirle in effetti è un bel grattacapo; ad esempio non si capisce perché l’Essere Supremo, l’Insondabile, l’Eterno ecc ci abbia prima dotati di un complesso sistema idraulico, endocrino e nervoso in grado di esprimere il piacere fisico e mentale in una infinità di modi e poi ci abbia fatto sapere tramite alcuni suoi messaggeri che tutto questo è uno schifo.
Qualcuno obiettera che nemmeno questo è il punto. Ed ha ragione.
Il punto è che affermare i diritti di tutti non è una lotta per i gay o per qualche minoranza sessuale, ma significa che la comunità di cui facciamo parte non accetta che ci siano delle minoranze per le proprie scelte di gusto. Non esistono maggioranze sessuali. Ce l’hanno solo fatto credere, per millenni, e l’hanno fatto per dividerci.
Voglio dire che anche quando, finalmente, avremo accettato la sessualità di tutte e di tutti, non saremo nel paradiso. Staremo di nuovo in piazza contro il primo presidente gay degli USA che ordinerà un qualche massacro in qualche remota parte del mondo. Ci saremo di nuovo, più o meno etero o più o meno omo o più o meno qualcos’altro. Ma ci saremo con la consapevolezza che il tempo che ci è dato vivere può servire per portare alla luce le vere contraddizioni ed i veri conflitti per cui lottare ha un valore universale.

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