Ma sai…
“sperimentiamo” la vita come la storia di un inconscio da realizzare. Realizzarlo ci sbatte in faccia il terrore della morte -con tutto quello che consegue- perché ci fa varcare la soglia di ciò che mai avremmo pensato di poter realizzare.
L’irrealizzato è il prezzo pre-pagato della normalità.
Il disagio dorato prepagato della civiltà.
Qualcuno adotta la strategia della competizione in cui l’insoddisfazione è rimandata, ma incorporata.
Attraverso stati di sovreccitazione costruiamo configurazioni possibili e tramite queste possiamo accedere all’azione.
La sovreccitazione ci permette di scollegare temporaneamente la logica formale o subordinarla ad una “logica emotiva”. Quando non è controllato da noi stessi questo processo è profondamente pericoloso.
Esso è uno shock controllato, apre uno spazio di potenzialità, abbassa le barriere, aumenta la permeabilità di membrana. Il suo valore dipende da ciò che passa nello spazio e nel tempo in cui si produce.
La strada della nostra realizzazione è anche la strada della nostra sconfitta. Al pari di ogni strada reale ci avvicina o ci allontana da un luogo a seconda del verso in cui la si percorre (e della velocità, certo). La spada che salva è anche la spada che uccide. Dice il maestro Zen. Alcuni sono stati eccelsi nel raccontare la spada che uccide, ma hanno trascurato la spada che salva. Altri hanno fatto l’opposto.
Inutile dire che fra di loro non si sopportano.
La sovreccitazione se non è usata al fine di superare l’irrealizzato (e il sistema di dominio ne propone sempre una vasta gamma di pseudo-usi), vi si sovrappone degenerandolo in irrealizzabile. Gli effetti pratici consistono nella graduale paralisi della logica e il soggetto viene così sbattuto in una condizione di rancoroso risentimento. Questo per quanto riguarda la forma attiva. Invece in una rassegnata frustrazione per quanto riguarda la forma passiva.
La perdita della logica è ciò che serve al sistema di dominio. Esso agisce impacchettando delle sub-logiche funzionali all’interno di pacchetti intrattenimento.
La degenerazione della logica può attuarsi in maniera ottimale attraverso la fase di sovreccitazione (spesso prodotta da uno shock). Segue un sistema di attesa in cui la funzione di potenziamento deve compiersi e –rimane in ascolto-. Quasi un processo appeso.
Così, posto di fronte a stimoli banali che ricordino in qualche modo un possibile guadagno emotivo, il soggetto, inconsciamente, “riduce” la logica pur di lasciare aperta la strada ad un qualsiasi cambiamento, per quanto improbabile. Su un piano cosciente invece maledice questa sua attitudine e si irrigidisce.
Ne risulta diviso.
Del principio di ogni terapia è possibile un uso anti-terapeutico. Se qualcuno ha sintetizzato delle molecole antidepressive, qualcun altro (o forse lo stesso) ha sintetizzato delle molecole depressive, da usare sullo scenario di qualche conflitto.
Cronaca dalla stella doppia.
Gianni ::: 2011:::