Tratto da -Come un romanzo- di Daniel Pennac
Che dei libri possano sconvolgere a tal punto la nostra coscienza e lasciare che il mondo vada a rotoli ha di che toglierci la parola.
Silenzio dunque…
Salvo, naturalmente, per i parolai del potere culturale.
Ah! Le chiacchiere da salotto, dove poiché nessuno ha niente da dire, la lettura passa al rango di possibile argomento di conversazione. Il romanzo ridotto a strategia di comunicazione! Tante urla silenziose, tanta ostinata gratuità perché il primo cretino possa rimorchiare la smorfiosa di turno: “Come, non ha letto il Viaggio di Céline?”
Si uccide per molto meno.
p. 69
Tuttavia, pur non essendo un atto di comunicazione immediata, la lettura è, alla fine, l’oggetto dei una condivisione. Ma una condivisione lungamente differita, e tenacemente selettiva.
p. 70