Pochi numeri

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Ieri ho sentito questa notizia al TG pomeridiano: la disoccupazione in Italia è salita all’11,6%. Non so come vengono elaborati questi dati. Voglio dire solo una cosa: probabile che io coi numeri non ci vada d’accordo. Probabile che essendo dentro quell’11,6% non riesca a raggiungere una visione oggettiva della situazione. Probabile. Ma a me sembra una balla. Sinceramente. Con tutto che non ho la qualifica per esprimere pareri tecnici, né studi approfonditi di statistica a me sembra una cazzata. Una colossale cazzata quel numero.

Credo che se vivessimo in un paese dove la disoccupazione è davvero al l’11,6% non ce ne accorgeremmo nemmeno della disoccupazione. Nessuno parlerebbe nemmeno di “crisi”. Per la mia esperienza quell’11,6% è comico, ridicolo. Se non avessi mai letto né sentito quel numero e qualcuno mi avesse chiesto quale è la percentuale di disoccupati in Italia avrei detto che si va da un 25% ad un 50% a seconda delle aree del paese. Un errore di percezione? Può darsi che ne soffra di errori di percezione.

Una statistica parlava della perdita del potere d’acquisto. Secondo me il potere d’acquisto negli ultimi 15 anni è dimezzato. Invece parlavano di un -10% o -15%, non ricordo nemmeno bene. Come li danno questi numeri? Anche lì ho avuto un errore di percezione.

Altro caso. Altri numeri. La bilancia dei pagamenti con la Cina risulta in attivo, dati alla mano un commentatore diceva che non è vero che la produzione si è spostata in Cina, è un luogo comune. Boh. Mi ricordo che allora feci un esperimento personale. Presi le prime dieci cose che mi capitarono a portata di mano e controllai la fabbricazione. Nove erano –made in China-. Boh.

Chissà come viene fuori quell’11,6%. Forse basta aver fatto il lavapiatti due volte il mese per non essere disoccupati… Chissà davvero. Però a me pare proprio una bufalona bella grOSSA.

[GC ::: 2012 :::]

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One Response to Pochi numeri

  1. Hal says:

    Qualche sera fa quel birbone di Floris, agli altoparlanti della propaganda, ci diceva che la pressione fiscale è al 43%.

    Quando, invece è almeno a 55% http://www.legalitademocrazia.it/led/index.php/tutti-gli-articoli/37-economia/53-economia-illegale-e-criminale (di Ruffolo e Veltri, ben documentato)

    La pressione fiscale sulle aziende è anche più alta http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-06-17/pressione-fiscale-macigno-frena-201656.shtml “Secondo la Banca mondiale la tassazione totale dei profitti, che include anche i contributi sul lavoro e le altre imposte minori, è del 68,6%: venti punti in più rispetto alla Germania”

    In pratica ci raccontano balle su balle. Mancano le streghe, il diavolo e “se ti tocchi diventi cieco”.

    Speriamo che il Medioevo finisca presto.

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