Licenze magiche.
Ecco un’invenzione al passo coi tempi. Le licenze magiche.
Da quale esigenza nascono le licenze magiche? Può accadere che un -non famoso- scriva sul web delle cose che interessano ad un -famoso- o anche soltanto ad un -accreditato- (essendo chi non è famoso neppure accreditato…). Bene, può succedere che l’accreditato prenda delle idee dal -non famoso/non accreditato- e le riproponga paro paro in qualche articoletto suo, facendole cascare dall’alto come se niente fosse. Anzi diciamo che con la voracità di testi e immagini che c’è oggi in rete e fuori, esiste una vasta categoria di sciacalletti “intellettuali” che rubicchiano qua e là e ci campano anche con questa pratica.
Intendiamoci -le idee migliorano (Debord)- e non ha senso chiuderle in ghetti legislativi. Il problema di questa pletora di sciacalletti è che le idee le peggiorano pure e, soprattutto, non citano le fonti con cui colmano la loro pochezza.
I testi di questo blog come molti altri sono sotto licenza Creative Commons non commerciale, che mi sembra una ottima cosa. Chiaramente questo non può impedire a qualcuno di prendere un concetto su cui non ha riflettuto nemmeno un minuto e appiccicarlo in un discorso che non c’entra niente, o c’entra come pare a lui (o come pare al suo padrone), per poi scambiarlo addirittura con della pecunia.
Se non sei un gatekeeping in senso stretto non puoi far altro che farti razzolare ad uso e consumo altrui, rinunciando di fatto alla maternità o paternità delle idee o della loro elaborazione. Questo non è elegante.
Siccome non costerebbe niente agli autori di siffatta portata il citare la fonte delle “loro” intuizioni urge un piccolo rimedio anti “furbi”!
Qui si apre un dilemma: come difendere la libertà di circolazione delle idee con questa sacrosanta esigenza di difesa dall’esproprio del mondo degli -accreditati- o -famosi- in genere?
Oppure: Come porre un argine al fatto che non conta ciò che viene detto, ma solo chi lo dice?
Si potrebbe obiettare che un autore -accreditato- non può citare un -non accreditato- perché, così facendo, perderebbe prestigio. Può solo citare un -più accreditato-. Giusto. Così stanno le cose.
Allora per venire incontro all’autore accreditato, il cui credito appare oltremodo -fragile- suggerisco, a titolo di esempio, una formula di presentazione di un concetto preso da chi si trova sotto di lui nel ranking del riconoscimento mediale… Potrebbe scrivere –vagando sul web e curiosando tra i blogggg, si incontrano le idee più bizzarre scritte da individui eclettici che però scremate della loro eccedenza fantasiosa risultano non prive di interesse per una riflessione approfondita, come nel caso ecc ecc…-. Alla fine non ci vuole poi molto, dai.
Mi rendo conto che suggerimenti e parte propositiva non bastano. Ecco la risposta repressiva efficace: una licenza magica aggiuntiva. Una Magik License.
Cosa è? In poche parole è una licenza che viene posta -in aggiunta- alla licenza legale, ma che di legale non ha niente.
La licenza legale è una licenza pensata dall’emisfero razionale ed è importante nella difesa dei diritti dall’esproprio delle idee ecc ecc (fate un giro sul sito). Mentre la ML è partorita dall’emisfero emozionale e scatena forze oscure nei confronti di chi frega parte dell’ingegno altrui attribuendoselo tout court (ed impedendo così una migliore elaborazione delle idee).
Dove è il limite fra ciò che si prende e ciò che si intercetta dall’ambiente, dalle letture ecc? E’ semplice. Mi riferisco al caso per cui, ad esempio, io scrivo un post su quanto il ricordo del sesso orale influisca pesantemente sulla nostalgia delle storie amorose finite e arriva uno che scrive un articolo che ha come centro del discorso esattamente questo. Il discorso è centrale invece che marginale.
Ma se il tizio l’avesse pensato per conto proprio? Perfetto, la licenza, essendo magica, non agisce su chi è in buona fede. Due persone possono benissimo scrivere o dire cose simili in momenti vicini tra loro pur avendo avuto elaborazioni autonome. La licenza magica agisce su chi fa il furbo.
Come agisce? Portando sfiga.
Ne ho creata una di getto giusto per gettare il seme ed è quella che intendo utilizzare nelle mie opere. L’ho chiamata Creative Voodoo License.
Creative Voodoo Licence 1.0 : chiunque utilizzi concetti essenziali contenuti in questa opera attribuendoseli al fine di aumentare il proprio credito spettacolare e il proprio prestigio culturale, trascurando così di citare l’autore, sarà sopraffatto da dodici anni di assoluto insuccesso professionale.
Per tanto questo testo è rilasciato sotto licenza CC -attribuzione non commerciale & CVL 1.0. Sono stati compiuti tutti i rituali di magia caotica in grado di garantire validità a questa licenza. Fate voi.
Ci voleva.
[GC :::2013:::]
Aggiornamento: La licenza è stata aggiornata a CVL 2.0. Tale licenza porta fortuna professionale e prosperità a chi attua un comportamento virtuoso.