Negazionismo?

' Into the wild ' Collage on paper  Sammy Slabbinck 2013

‘ Into the wild ‘
Collage on paper
Sammy Slabbinck 2013

Ho trovato questo post su un blog negazionista:
Il revisionismo NON afferma…
* che non ci sia stata nessuna persecuzione degli ebrei
* che non ci sia stata nessuna privazione dei diritti degli ebrei
* che non ci sia stata nessuna deportazione degli ebrei
* che non ci sia stato nessun ghetto ebreo
* che non ci sia stato nessun campo di concentramento
* che non ci sia stato nessun crematoio nei campi di concentramento
* che non ci sia stato nessun ebreo morto per molte ragioni
* che non sia stata perseguitata nessun’altra minoranza, come zingari, testimoni di Geova, omosessuali, dissidenti politici.
Tutte queste azioni del regime nazionalsocialista non son messe in dubbio dal revisionismo dell’olocausto. Agli occhi dei revisionisti esse non hanno relazione con l’olocausto,inteso come uccisione in massa progettata e tecnicizzata,soprattutto con l’aiuto delle camere a gas.
-fine del post-

In altre parole il negazionismo (che a loro piace chiamare revisionismo) non afferma tutto ciò che non farebbe presa nemmeno su una mente paranoica. Magari su una mente fortemente disturbata e malata sì… una mente malata potrebbe anche ritenere valido ad uno o più punti di questo elenco. Però ciò che conta in una guerra “divulgativa” è fare presa sullo scetticismo e sulla paranoia media, non su quella più estrema e “rara”. Se ti presenti a qualcuno e dici: “sai non è esistito nessun campo di concentramento”… quello ti guarda e dice “sì… vabbé”.

Allora cosa afferma il negazionismo?.. anzi cosa nega? In estrema sintesi nega le camere a gas. Quindi afferma una mistificazione della storia da parte degli ebrei. In altri termini nega il progetto di sterminio nazista.

Un tempo i nazi-fascisti rivendicavano le persecuzioni e le minimizzavano, allo stesso tempo. Adesso riescono ad auspicare lo sterminio ed a negarlo. Questa è una caratteristica della mente fascista: si trova perfettamente a proprio agio nel bispensiero. Può affermare e negare contemporaneamente. Non perché abbia superato i dualismi, come alcuni fascisti misticheggianti bizzarramente vogliono credere, ma perché tanto quello che conta è -vincere-. Questo, insieme ad una certa capacità di semplificare la realtà e fornire alibi all’interlocutore in cambio di adesione, permette insinuare elementi di fascinazione dentro menti bipolari e insoddisfatte. Talvolta insospettabili.
La gestione del bispensiero o pensiero bipolare da parte della mente fascista è a-conflittuale perché si basa sul semplice assunto che esiste un pensiero per l’interno e uno per l’esterno. E’ oltre l’ipocrisia. Diciamo che è ipocrisia militarizzata. Certo sarebbe curioso chiedere ai giovani neofascisti come riescano a invocare nei loro cori la saponificazione per ebrei, zingari ecc.. visto che poi sui loro siti la negano. Ma risponderebbero con un altro coro o con qualche gesto violento, sia fisico che verbale. Perché fascismo è prima di tutto, per chi non l’avesse capito, supremazia della violenza.
Come disse una sera il vecchio partigiano Brezza: -gli importa una sega a questi… sono fascisti… sono opportunisti-. E’ una frase che mi è rimasta in testa perché stabilisce un campo semantico molto preciso per la parola -fascista-. Un significato preciso e tutt’altro che rassicurante. L’opportunismo è ciò che rende sempre ri-attualizzabile la parola fascista nel corso del tempo e ciò che rende il fascismo poliedrico, trasversale e pericoloso.

Il tentativo dei neofascisti politici è quello di creare un -mood-, un’ambientazione emozionale in cui poi subentrare come attori della soluzione. Principalmente è l’emotività che serve ai nazifascisti. Un patos paranoico diffuso. Molte di queste condizioni sono già ampiamente disponibili nella società globale, ma non lo sono in un modo tale da permettere l’affermazione di un fascismo politico.

Nella questione olocausto i neofascionazi vedono un totem veramente potente per la memoria e cercano di abbatterlo mettendosi il vestito degli accademici. Per lo stesso motivo infiltrano pseudo-idee a 360° approfittandosi del senso di smarrimento generale di questa epoca e del risentimento diffuso. In questo, va riconosciuto, sono infaticabili.

Questo scritto di Valentina Pisanty è la cosa più interessante che ho trovato a proposito di questo argomento su cui il videotestamento del criminale Priebke ha riportato l’attenzione e che, chiariamolo, non ha niente di scientifico e appartiene interamente al dominio della propaganda politica. Consiglio davvero la lettura.
Sul negazionismo italiano invece è interessante leggere questo.
Anche una lettura della pagina wikipedia è utile.

Sulla questione del reato di negazionismo la penso come Noam Chomsky. Non si può permettere che lo Stato punisca chi si discosta dalla verità storica. Una legge che stabilisce un simile reato è nel migliore dei casi inutile e nel peggiore dannosa. Trasformare dei delinquenti in dei perseguitati per reati d’opinione è una pessima idea. Per usare le stesse parole di Chomsky: “ E’ un cattivo contributo alla memoria delle vittime dell’olocausto adottare una dottrina centrale per i loro assassini.”

Se non c’è una parte sana della società in grado di contrastare una teoria inventata o di comprendere e far comprendere quanto una teoria del genere sia -funzionale- alla propaganda della destra estrema, non potremo mai pretendere che sia la legge a farlo.
Se non siamo in grado di notare e far notare la semplice evidenza che la cricca negazionista è costituita da soggetti che, in varia misura, abbracciano le teorie della cospirazione mondialista e da militanti dell’estrema destra (oltre che da un numero imprecisato di antisemiti paranoici naif), e che la loro visione ideologica viene prima dell’interpretazione della realtà, la legge non ci sarà di nessun aiuto.
Se non siamo in grado di spiegare che gli stessi che si vantavano pochi anni fa di uno sterminio oggi lo negano sdegnati nel ruolo di vittime di complotti…
Se ancora c’è una parte della società che non ha chiaro che la verità storica per i nazi-fascisti non rappresenta in nessun caso né un obiettivo, né un valore e che solo la vittoria militare senza nessuna regola e l’annientamento fisico del nemico rappresentano il fine e lo scopo della loro mente, non sarà una legge a proteggerci.
Se la memoria ci viene meno non sarà una legge a proteggerci.

This entry was posted in Generale, Info and tagged , , , , . Bookmark the permalink.