C’era una volta un pullman pieno di fiche svedesi…

Sammy Slabbinck

Chi è cresciuto nella provincia della toscana centrale profonda fra gli anni ’70 e ’80 dovrebbe avere sviluppato una certa resistenza alle balle. Qui la balla è sempre stata tradizionalmente un genere popolare molto praticato. In genere serviva per combattere il tedio e la noia dei maschi iperormonalizzati e quella delle giornate passate a ciondolare tra bar e case del popolo; ma poteva avere anche una funzione selettiva o anche didattica… ti racconto una balla e osservo se (e quanto) ci caschi e in base a quello so quanto accordarti della mia fiducia.

Oltre le consuete leggende metropolitane che giravano per tutta Italia ce ne erano alcune che proponevano dei layout davvero tipici. Uno di questi me lo ha riportato alla mente Massimo Impavido Pistolesi su fb. Il pullman di sole donne svedesi (compresa l’autista), bionde occhi azzurri, disinibite e emancipate, che si era perso nelle campagne toscane che fermatosi a chiedere informazioni al narratore lo avevano invitato a salire a bordo per guidarle, e poi… di solito seguono molte varianti erotiche del racconto. Potete immaginare.

Lo devo dire perché da quando è iniziata la mattanza di Gaza questa immagine dell’autobus pieno di fiche svedesi mi torna in mente di continuo. Non perché sono un pervertito (o almeno non solo via), piuttosto perché ci sono elementi nella narrazione ufficiale che hanno davvero una struttura paragonabile all’autobus delle svedesi.

Non parlo di falsità. Di quelle ce ne sono tantissime, ma richiedono un ragionamento per essere smascherate. Parlo di balle.

La differenza è questa: se credi ad una falsità sei uno che non ha elementi sufficienti a stabilire la realtà di un fatto o almeno la probabilità che un fatto narrato ha di essere vero. Se credi ad una balla sei un po’ coglione.

Certo può capitare che non credi ad una balla, ma non riesci a dimostrare che è una balla perché tutti la ripetono come fosse vera.

Per farla breve ne prendo due a mo’ di esempio. Una storica e una attuale.

Quella storica riguarda la Guerra dei sei giorni. La guerra che vide da una parte Israele e dall’altra una coalizione di stati arabi e durò dal 5 al 10 giugno del 1967. La piccola Israele che vinse da sola contro tutti (Davide contro Golia ecc…). Beh, se vi è capitato di parlare con un sionista questa e una bandiera sventolata a tutto spiano. In realtà è una balla. Oggi ce lo spiegano gli storici (guarda questo video)… in realtà l’unico esercito che era in grado di impensierire Israele, cioè quello giordano aveva preso accordi con Israele e non mosse mai dalle sue posizioni.
Gli altri erano eserciti di volontari senza nessuna preparazione o attrezzature.
Eppure questa cosa viene raccontata come epica.

Ora voi mi direte: vabbé può essere un falso storico ma cosa c’entra la balla?

Semplice. Quando mai è stato possibile che una guerra durasse 6 (sei) giorni senza una sproporzione reale sul campo di battaglia? Quando mai è stato possibile che il più debole si sbarazzasse del più forte, non dopo una lunga serie di battaglie, ma in un lampo?
In una guerra di 6 giorni si deve avere per forza da una parte un esercito vero e proprio e dall’altra un’armata Brancaleone. Altrimenti siamo nelle leggende bibliche, e non ridete perché è proprio li che vanno a parare.

Ma passiamo all’attualità. Sento ripetere queste filastrocche: Israele è l’occidente dell’occidente. Oppure: Israele sta combattendo contro il terrorismo islamico. Cioè in pratica Israele è il tappo che ferma l’invasione dei terroristi islamici verso occidente.

Bene, facciamo mente locale. I mussulmani sono circa… facciamo un miliardo e mezzo, due miliardi, non so e non cambia niente. Gli arabi sono circa un 25% dei mussulmani. Giusto? I palestinesi, compresi quelli della diaspora sono circa 8 milioni (stime), di questi togliamo almeno un 10% che sono cristiani. Boh mettiamo che rimangano 7 milioni di palestinesi islamici. Più o meno. Ammettiamo, per assurdo, di essere talmente idioti da accettare la tesi strisciante dei sionisti per cui ogni palestinese è un potenziale terrorista islamico. Ora immaginiamo che il sionismo riesca a primeggiare nel settore stermini superando anche Hitler e uccida ogni palestinese… Cosa cambierebbe in questo conto assurdo? Se l’assunto islam=terrorismo fosse vero, come ci vogliono far credere, il genocidio del popolo palestinese risulterebbe insignificante nel computo di una ipotetica guerra occidente/islam.

Quindi anche facendo il più atroce e cinico dei conti e mettendoci dalla parte del diavolo e accettando una soluzione nazista… tutta questa storia rimane una cazzata colossale. Una balla. E le ragioni di quello che sta succedendo anche a non saperne nulla vanno cercate altrove (per esempio qui).

Concludo dicendo che noi generazione di maschi cresciuta fra le storie raccontate nelle veglie d’estate continuiamo a credere che un giorno incontreremo il nostro autobus perduto di giovani ragazze svedesi colme di gioia e di riconoscenza e che pure un giorno questo orrore in Palestina finirà, perché gli esseri umani impareranno a scegliere cosa di ciò che è incredibile può stare nel loro cuore e cosa invece deve stare fuori dagli intestini.

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