Brusselles angolo fra Rue Livingstone e Rue Kevin. Un uomo sopra un piccolo ponteggio sta dipingendo la vetrina di quella che diverrà un’osteria toscana. A due passi c’è la zona uffici degli eurocrati. Un crocevia molto trafficato.
Quell’uomo sono io.
Passano dei poliziotti a cavallo. Un uomo e una donna. Bei cavalli. Si fermano al semaforo ma i cavalli si agitano ed i due poliziotti devono fare fatica per tenerli a bada. L’autista dietro di loro li guarda preoccupato. Poi arriva il verde e se ne vanno non senza qualche incertezza equina.
Ora io sono di sicuro troppo italiano pizza, canzone, mandolino, amore lungo ecc… per riuscire a capire cosa significa la polizia a cavallo nel traffico di Brusselles.
Il mio pennello è carico di un grigio che tende al verde salvia. E’ un pennello molto piccolo. E’ un pennello da pittore e serve per le finiture e sopra di me c’è un cielo sereno come quelli di Magritte, tutto questo mentre in mezza Italia è allerta meteo. Si ferma una ragazza con una macchina fotografica e scatta una foto alla parte della vetrina già verniciata.
Le dico in un francese di fiducia che sarà meglio quando sarà finita. Sorride come se avesse capito e se ne va. Ma cosa ha fotografato? Scendo e mi metto al suo punto di vista. La luce trasforma il vetro incorniciato nel legno verniciato di verde salvia in uno specchio. Un autoritratto. Probabilmente.
Torno a dipingere. Passano una ragazza e un uomo sulla cinquantina tutti e due vestiti da lavoro d’ufficio. Vanno di un passo frettoloso tipo quello degli avvocati americani nei film americani. Parlano italiano (non è raro da queste parti) a voce molto alta e lei sta dicendo a lui: “…indicatori di performance!”. Lui prontamente risponde quello che chiunque avrebbe risposto al posto suo: “Quale performance?”. E lei ripete “…indicatori di performance”. Poi siccome sono troppo lontani non si sente più niente…
Peccato mi sarebbe tanto piaciuto sapere quale performance…