Imagine no religion

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Tutto questo parlar di religione. Tutti che parlano di religione e tutto questo menar di religioni. Tutto questo lodare religioni e fraintendere testi religiosi e condannare religioni e dialogar di religioni e guerreggiar di religioni e…
E io che di religione non ho ancora detto niente.

Un motivo c’è e l’ho scritto e riscritto e lo ribadisco:
Sotto lo stendardo della tradizione si agita il vessillo del padrone.
Lo scontro di civiltà, prodotto e alimentato come scontro di religione, è, dal mio punto di vista, una manovra biopolitica ragionata, indotta, manovrata e orchestrata dalle strutture al servizio del capitale internazionale per coprire le manovre del capitalismo globalizzato.
[vedi anche Il caso 11/09 – L’inchiesta impossibile].

Però mi son detto -Mi prendo una pausa e voglio dire qualcosa anch’io di religione e religioni ecc ecc. Che sennò sembra proprio che non dica niente perché niente ho da dire. E le cose non stanno così.-

Ci pensavo ieri appena mi sono svegliato che tutto questo isolare la religione islamica da tutto il resto è piuttosto grottesco.

Beh, il principio è il seguente: per indurre uno scontro di religione (e di civiltà) occorrono religioni molto simili tra loro, ma con elementi differenti di stilizzazione e sviluppo sociale all’interno delle comunità di riferimento.

In altre parole: la differenza fra ebraismo, cristianesimo e islam è una differenza che permette ancora un conflitto. Difficile sarebbe che una società sviluppata dal cristianesimo entrasse in conflitto con il taoismo. Al limite proprio non si capirebbero.
Per spaccarsi la faccia invece bisogna essere più simili di quanto non si è abituati a pensare.

Ma guardiamo il calendario. Siamo nel 5773 del calendario ebraico, nel 2012 dell’era cristiana, nel 1433 del calendario islamico.

E’ evidente che essendo ognuna di queste religioni in qualche modo “emanazione” di quelle che l’hanno preceduta, si possono anche vedere come tre età differenti di uno stesso concetto, cioè il monoteismo.
Infatti si parla di religioni abramitiche ecc ecc (Lo so che molti di fronte a questo discorso schiumano dalla bocca, ma sono problemi loro).

Il paragone che faccio io è con un individuo (maschio o femmina non importa) che passa attraverso età differenti della vita ed entra in contrasto con chi vive età già trascorse o ancora da venire.

Nel caso dell’islam, che è estremamente giovane, esso vuole vivere la sua età, l’età del “so tutto io” e il suo medioevo bello carico di certezze assolute e grondante di sangue. Oppure di un individuo che si trova in piena crisi d’ansia di mezza età come il cristianesimo o che dà forti accenni di demenza senile come l’ebraismo.

Mentre sto prendendo il caffé al bar, butto un’occhiata sulle solite due pagine di massacri religiosi e manifestazioni contro Satana e gita del Papa in Libano ecc ecc e mi soffermo sulla dichiarazione dello sceicco Hassan Nasrallah che sulla scia del premier turco Erdogan, il quale ha reso noto che proporrà all’assemblea delle Nazioni Unite di considerare l’islamofobia un reato contro l’umanità, afferma che potrebbe essere riconosciuto come reato contro l’umanità ciò che offende alla sacralità delle tre religioni abramitiche. Almeno a quanto dice il giornale.

Ora, caro Nasrallah, se il giornale non spara cazzate (cosa tutt’altro che scontata di questi tempi), non posso fare a meno di notare che lei si preoccupa esclusivamente delle religioni abramitiche e che questa proposta casca precisa dentro quello che stavo sostenendo a proposito della triade ebraismo-cristianesimo-islam.

Chiaramente lei non si preoccupa di tutte le altre religioni che sono composte da… pagani e non hanno come protagonista principale della loro storia un Dio, permaloso, sanguinario e vendicativo. Ma sorvoliamo.

Ora. l’occidente, che non è un blocco unico come gente come lei crede e vuol far credere, ha fatto, sì, molti errori nella sua storia, ma una cosa di sicuro l’ha fatta bene: ha prodotto l’illuminismo.
Cosa che a lei ed a chi sostiene la sua visione del mondo manca e curiosamente manca anche a molti di quelli che sono contro di lei e la sua visione del mondo. Quelli che lei chiama islamofobici e che sono anche omofobi e altre cose su cui lei andrebbe perfettamente d’accordo.
Similia similibus sulvuntur dicevano i latini. Frase cardine della chimica. La più araba delle scienze…

Se l’offendere qualcosa che può essere definita “sacra”, (parola derivante dal sanscrito e che letteralmente significa lontana) diviene reato stiamo tornati al medioevo.

“Noi” ad occidente di cazzate ne facciamo tante, ma il medioevo lo avremmo già passato, anche se c’è chi preme continuamente nel riproporcelo.

Anche io potrei chiedere all’ONU di considerare reato la professione della fede, intendo di tutte e tre le principali religioni abramitiche. In quanto offendono l’essere umano, gli incutono timore reverenziale verso entità astratte più forti di lui. Ricorrono al terrore. Offendono la libertà personale. Offendono le donne considerandole inferiori. Offendono la sessualità considerandola subordinata ad una pura necessità riproduttiva. Impongono la verginità spacciandola come un dovere e una virtù. L’astinenza come un valore. Propongono strutture sociali che praticano l’oppressione e il controllo sugli individui. Bloccano il libero sviluppo delle capacità umane e la gioia che da esse deriva. Mortificano il corpo. Appoggiano ogni forma di limitazione della dignità. Umiliano l’intelligenza. Offendono ciò che delle persone intelligenti possono avere di più sacro: la vita.
Da sempre.

Liberissimo di considerare la cosa da un altro punto di vista signor sceicco, ma è per mantenere viva questa libertà e pluralità di punti di vista che proposte come la sua non devono minimamente essere accolte da una società che ha ancora a cuore un barlume di civiltà.

Lei fa parte del gioco signor sceicco, del gioco in cui masse di diseredati piuttosto che alzare la testa per conquistare il proprio futuro vengono mandati a protestare contro Satana. Lei fa parte di quello che chiama “il Grande Satana” al pari di G. Bush o dei telepredicatori USA.

Su una cosa devo concordare con la tesi di una deformazione mediatica: l’islam non è una religione più sessista del cristianesimo o dell’ebraismo.
Tutte e tre lo sono, la differenza è che nella società secolarizzate diminuisce il numero di individui che prendono sul serio la religione e che quindi ne seguono i dettami. E quindi le società risultano più libere e desiderabili.

Ora qualcuno mi dirà: va bene, ma te scrivi su un blog che hai chiamato -sutradeloto- è chiaro che sei buddista e che tifi per un’altra squadra.
No. A me fa schifo il campionato.
Io non sono buddista, sono Gianni. C’è una bella differenza.

Ho messo questo nome al blog perché stavo leggendo (con piacere) il Sutra del Loto mentre decidevo il nome per il blog.
Per fortuna i buddisti non hanno abitudine di minacciare e usare la violenza per “difendere” la loro dottrina, la loro filosofia o quello che è. E questo è un punto a loro favore.
Se avessi usato una parola che rimanda al Corano o alla Torah o ai Vangeli, figuriamoci se non sarei stato considerato blasfemo da qualcuno.

Sono nato in una società cattolica, sono stato battezzato, ma non me ne ricordo quindi non vale, da una famiglia non praticante ecc ecc. Insomma sono stato fortunato perché sono nato in una religione -il cristianesimo cattolico- che è talmente poca cosa per esser presa sul serio e abbastanza rassegnata alla secolarizzazione da non poterti più eliminare fisicamente.

Ho letto brani tratti dai testi religiosi o che parlavano di religione, di svariate religioni, ed i testi che ho sempre trovato più vibranti di stimoli e intelligenza, è vero, sono stati quelli buddisti.
Sarà che mi ci sono approcciato volentieri per l’assenza di una figura un attimino ingombrante come Dio, fra i propri personaggi.
Non posso fare a meno di esprimere ammirazione e curiosità per la figura di un principe nepalese che ha fondato una tradizione, ma nel cui nome non è MAI stata dichiarata alcuna guerra.

Detto questo non sono buddista. Perché essere buddisti significa dividere il mondo in buddisti e non buddisti.
Se ci sono degli strumenti che il buddismo ti ha messo a disposizione usali. Poi libero di essere quello che vuoi, ma prima devi essere te stesso con tutte le tue forze.
Poi… anche nel buddismo si è sforato nel pantano della fede.

La fede. Cosa significa avere fede?
Hai fede in un frigorifero?
Se hai fede in Dio o con qualche prodotto derivato, vuol dire che di lui non hai nessuna esperienza, punto e basta. Ti sei incaponito in un falso concetto e adesso ti autoipnotizzi con la fede. Tutto qui.

Non che io sia ateo. Essere ateo significa essersi posti la domanda dell’esistenza di Dio e aver risposto negativamente. La cosa più sensata sull’ateismo che sia mai stata detta è la famosa frase di Luis Buñuel: “Grazie a Dio sono Ateo.”
Si è atei per grazia divina.

Io non sono ateo. La domanda se Dio esiste è una falsa domanda. La rifiuto. Per milioni di anni l’uomo non se la è posta, poi ha dovuto porsela e infine tornerà a non porsela.

La domanda esatta è: di cosa si parla quando si parla di Dio.
Ma figuriamoci se una domanda del genere può essere posta alle masse dei credenti.
Ma se alle masse ipnotizzate dalla religione ci si deve rivolgere solo in forma triviale evitiamo di farlo e basta… e facciamogli fare altro… del giardinaggio, volo ultraleggero, free climbing, origami…

La società che io desidero è una società finalmente SENZA RELIGIONI.

E’ vero ci sono stati molti pensatori, nel corso della storia, che sono nati dentro una società non secolarizzata e che hanno espresso cose intelligenti all’interno di tradizioni religiose e utilizzato il linguaggio della religione che era l’unico, o quasi, a loro disposizione. Sono convinto che vadano letti e conosciuti, compresi, utilizzati.

Sono anche convinto che le religioni non siano tutte uguali e che quelle abramitiche siano fra le più colluse nei confronti della barbarie, della violenza e dell’intolleranza rispetto ad altre oggettivamente più evolute. Ma nella mia visione la società, se vorrà essere giusta, sarà una società senza religioni.

In una società senza religioni può avere un senso essere cristiani, mussulmani, ebrei, buddisti ecc. Ma un senso completamente diverso da quello attuale. Significa avere le proprie radici in una tradizione e saperle migliorare, renderle al mondo degli umani e dell’esperienza.

Una società finalmente senza religioni, per essere una società giusta sarà anche una società di individui religiosi. Cioè di individui che ricercano quegli aspetti che le religioni hanno monopolizzato e quasi sempre usurpato.

Quando dico una società senza religioni intendo una società priva anche delle religioni secolarizzate come il materialismo, che sono forme semplificate di metafisica religiosa e prestano bene il fianco a forme di autocompiacimento per individui che non sono atei (come vorrebbero credere), ma che si sentono solo superiori a Dio.

Questa è la visione. Una visione si sostiene tramite degli obiettivi. Su questo piano io sono laico.
In pratica sostengo laicamente la libertà di religione e pratico esistenzialmente la libertà dalla religione.

Every day is a no-religion Day!

Gianni ::: settembre 2012 :::

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