Attenti al guru!

Sammy Salabbink 2013, repent

Sammy Salabbink 2013, repent



Attenti al guru!

di: Jo KOndo

C’è un ritornello incantato che, da quando il 25 per cento degli elettori ha deciso con maggiore o minore convinzione di dare il voto al M5S, rimpalla tra i piddini: Attenti al guru!
Ci sarebbe anche un 25 per cento che ha scelto proprio di non dare il voto a nessuno, ma questi sono meno pericolosi per il piddino medio, che infatti ogni tanto si mostra preoccupato, ma meno.. sì, la sfiducia nella politica c’è, ma insomma… il segno dei tempi. Una specie di malessere diffuso.

Il piddino è preoccupato dall’antipolitica. Dalle derive populiste. Dalla sfiducia nelle istituzioni e dalle soluzioni facili. E perfino dalla volgarità del linguaggio.
Il piddino è -pragmatico-. Usa questo termine con lo stesso significato con cui viene usato dalle amministrazioni USA nel mandare in vacca ogni trattato anti-bellico. (Per i governi USA infatti qualsiasi soluzione che vincoli gli USA alle condizioni chieste agli altri paesi viene giudicata -non pragmatica-.)
Quindi tutte le cose che preoccupano l’elettore medio del M5S sono sintomo di grande infantilismo politico secondo il piddino. Roba che doveva rimanere ai margini della politica, in qualche centro sociale o ambito minoritario e chiedere il permesso al piddì per entrare.
Se vi è capitato di parlare un po’ più di 20 secondi con un piddino capite a cosa mi riferisco senza alcuno sforzo.

Il piddino vive in un mondo proprio che è per certi versi molto simile al mondo del piddiellino (e su questo Grillo Beppe ha avuto vita facile) solo che il mondo del piddiellino è un mondo di carogne e quindi, nella sua limitatezza, ha molti contatti col reale. Il mondo del piddino è un mondo fantasy. Per il piddino lavorano tutti alle poste o il qualche altro tipo di ufficio. Non capisce proprio la disperazione diffusa, il senso di incertezza, la delusione. O meglio li vede, ma come si vedono in un documentario.
Il piddino è deamicissiano.

Per il piddino l’acquisto di cacciabombardieri dalla lockheed (oh, scusate se ci ripetiamo) è pragmatico. Settanta milioni di euro in spese militari il giorno sono pragmatismo per un paese che non è ufficialmente in guerra con nessuno e che ripudia la guerra nella propria costituzione. Il dissanguamento delle casse dello stato per un progetto inutile e dannoso come la TAV sono pragmatismo e così via.

Vi sarà capitato di esprimere un parere contrario all’operato di questo governo o comunque di far notare che i colossi finanziari muovono le fila di tutte le scelte di questo paese da almeno quindici anni e che fra le scelte prese “altrove” c’è la deindustrializzazione di tutta l’Italia e la precarizzazione del paese.
Ma il piddino ride sotto i baffi e mi scusino le piddine se non ho a disposizione un’espressione meno vincolata al genere maschile per esprimere il concetto, le rassicuro sul fatto che non hanno davvero niente da invidiare ai loro colleghi maschi.
Se la ridono come se avessero davanti dei fresconi. Anche se non sarebbero in grado di leggere un libro che parla di economia se la ridono. Anche se il massimo che arrivano a comprendere è un articolo di repubblica ridono lo stesso. Vabbé.

Anche se non hai votato M5S iniziano a trattarti con l’assoluta certezza che tu appartenga al movimento e ti apostrofano con discorsi tipo: “Chiedilo al tuo guru…” -”Se tu non avessi votato M5S (chiaro)…” ecc.
Ci provi un po’ a spiegarti… dicendo che apparte che son cazzi mia cosa ho votato e se ho votato, ma insomma potreste discutere in merito alle questioni, visto che siete tanto pragmatici e poi visto che vi interessa io non l’ho votato M5S, ma solo perché non avevo discusso con gente come voi, perché se sapevo che vi faceva incazzare a questo modo lo votavo eccome.

Ma loro niente non ci sentono. Loro sono contro Berlusconi anche se ci governano insieme e gli salvano il culo da venti anni. Te no, stai facendo il suo gioco perché ai votato M5S (-ma no vi dico di no!-) e credi ai chiapparelli.

Allora mi sono chiesto cosa è che fa tanto incazzare il piddino in questa storia del M5S e perché sono più ossessionati dei grillini di quanto siano stati ossessionati gli americani dai comunisti durante la guerra fredda.

Mi limito ad una risposta (ce ne sarebbero diverse, lo so) ed è la seguente. Nella psicologia del piddino lui, cioè il suo partito, rappresenta quella parte sana del paese che sebbene priva di analisi o riferimenti o progetti politici di alcun tipo è sempre l’alternativa al disastro. Per questo ogni tanto i piddini vanno a sventolare la costituzione in piazza come se fossero partigiani di fronte al distruttore della democrazia (a proposito dove le avete messe adesso le vostre costituzioni?). Dopo venti anni questa visione non risulta molto credibile. E questo si intuisce bene.

Faccio un salto indietro. Il piddì è una diccì che e ha preso una cosa importante della psicologia del piccì. I militanti del piccì si consideravano parte di un paese sano -lo dice anche Pasolini- e nella loro militanza più o meno impegnata hanno sempre pensato, talvolta a ragione, che se il piccì avesse governato questo paese le cose sarebbero migliorate. Al di là del -comunismo- che in Italia è un elemento folklorico, questo era un dato certo: con il piccì al potere le cose sarebbero migliorate. Appartenere al piccì nell’Italia bipolare DC/PCI era per molti più una questione di buon senso che di ideologia.
Il piddino a sua volta si considera iscritto nel registro dei miglioratori della società e lo manda in bestia che ci sia un fetta maggioritaria del paese che lo considera un colluso.

Poi c’è una questione della lotta classe che il piddì ha dichiarato inesistente in questo paese. La maggior parte di quelli che dichiarano meno di 7500 euro all’anno votano M5S. I giovani disoccupati votano M5S. Chi è senza prospettive vota M5S, anche gli imprenditori piccoli sottoproletarizzati, partite IVA disperate, precari… hanno votato M5S, chi ha preso sul serio la questione morale ha votato M5S (perché quando la sventolava Berlinguer andava bene, adesso è populismo)…
Ora il piddino se l’aspettava che ci fosse un’incazzatura diffusa, ma si aspettava che questa incazzatura andasse a ingrossare i bacini di esondazione di quei partitini di sinistra macrocefali che hanno cioè con una quantità di dirigenti che supera di gran lunga quella degli elettori. Partiti che stanno alla finestra ad aspettare l’onda di piena che li farebbe gonfiare come un chicco d’uva durante le piogge rilanciandoli nel gioco della politica. Partiti di fatto subalterni.

Per il piddino la buona salute del suo partito e del paese coincidono e si aspettava che il malcontento trabordasse un po’ a destra e un po’ a sinistra, ma lasciasse illeso il mondo di cui si ritiene al centro. Le cose sono andate altrimenti e il piddino vede grillini dappertutto.
Alle prossime elezioni sembra che rivinca il piddielle e il piddino potrà tirare un sospiro di sollievo.

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