L’ottimismo

' Happy Trails'; Sammy Slabbinck 2012

‘ Happy Trails’; Sammy Slabbinck 2012

L’ottimismo
Un amico mi passa il link di questo articolo di Eugenio Scalfari: Se vince Grillo, paese a rotoli.

Mentre lo leggo prendo alcuni appunti mentali e li riporto qui a ruota libera.
Prima che qualcuno me lo ridica: non ho votato M5S, non faccio parte del M5S, non ne ho mai fatto parte; Grillo non mi fa nemmeno ridere, e se ho scritto questa cosa è, prima di tutto, perché disprezzo l’uso che in questo paese si fa dei capri espiatori. Poi perché ritengo gran parte delle aspirazioni che sono convogliate in quel movimento legittime (pure accostate ad altre che non apprezzo per niente) e se avessero trovato la giusta rappresentanza se non nelle istituzioni almeno nei movimenti non ci sarebbe stato nessun M5S.

Allora prima cosa fa piacere che un maestro del giornalismo italiano titoli un articolo in questo modo, perché già dal titolo emerge un incredibile ottimismo. Se il paese va a rotoli se e solo se vince Grillo c’è più speranza di quella che pensavo.

Ad esempio in Grecia non c’era Grillo e sono andati a rotoli lo stesso, e neanche poco. Va bene maestro, lei mi dice che c’era Alba Dorata. Ma AD ha tirato su la testa dopo che il paese è andato a rotoli, non prima.
Ma cerchiamo di essere ottimisti forse l’Italia va a rotoli solo se vince Grillo.
Perché?
Scalfari ce lo spiega così: Si tratta di una campagna [quella del M5S] di destra, una destra xenofoba contro gli immigrati, qualunquista contro i partiti (tutti i partiti, nessuno escluso) e contro le istituzioni, dal capo dello Stato al presidente del Consiglio ai ministri (tutti i ministri) e contro la magistratura e la Corte costituzionale.

Quindi se in Italia le elezioni venissero vinte da una personcina come Silvio Berlusconi, rispettosa delle istituzioni, della magistratura e con una coalizione con dentro magari Calderoli e Gasparri l’Italia non andrebbe a rotoli?
Solo per evocare lo spettro dell’ormai defunto ventennio berlusconiano in cui il centro sinistra ha governato solo dieci anni.

Poi ci svela che il M5S è una destra reazionaria. Perché? Perché: l’Europa così come è fatta oggi e l’euro, che la Banca europea stampa sono diventati i nemici principali e rappresentano i bersagli sui quali sparare per primi.

Però, maestro, se è per questo non solo come la destra, ma anche come la sinistra (estrema, dirà lei). Caso mai la differenza fra destra o sinistra sta nelle soluzioni proposte. La destra teorizza che dietro alle politiche di oppressione monetaria ci sia un complotto internazionale e propone come unica ricetta il rafforzamento dello Stato nazione che divenendo forte, autoritario e armato sarebbe in grado di sconfiggere i nemici del popolo. Dice sempre la stessa cosa la destra e siccome si capisce cosa dice, anche se le cose non stanno come dice, è pur sempre pericolosa.
Mentre la sinistra non si capisce proprio cosa dice e quali soluzioni propone.

Però tutti concordano sul fatto che c’è una politica economica gestita da altri livelli che non sono quelli delle istituzioni democratiche e che questi parametri che condizionano la vita di milioni/miliardi di persone sono fuori dal controllo democratico. Da qualsiasi controllo democratico. Su scala europea e su scala globale. Daccordo tutti concordi tranne quelli che stanno seduti in parlamento, che invece sostengono la legittimità di tutto questo. E fino a che andava così, secondo lei, maestro, era tutto a posto?

Subito dopo aggiunge: La stessa strategia è quella usata dal Fronte nazionale francese della Le Pen, dal movimento anti-europeo di Germania (dove però non hanno neppure superato la soglia per entrare in Parlamento), in Grecia, in Danimarca, in Olanda.

Prima cosa, da un giornalista esperto mi sarei aspettato un accenno di riflessione sul fatto che gli “antieuropeisti” in Germania non abbiano superato nemmeno la soglia per entrare in parlamento, mentre altrove spaccano. Strano…
Potrebbe venire il sospetto che il sentimento anti-europeo (che poi è un sentimento rivolto contro alcune istituzioni finanziarie europee) sia più forte nei paesi che l’euro lo pagano, rispetto a quelli che lo riscuotono (con l’eccezione della Danimarca che è un paese che l’euro lo riscuote e dove c’è un forte movimento di opinione che non vuole fare la fine di quelli che lo pagano).

Poi ora… io capisco che ci sono cose che non quagliano nel M5S, di sicuro…, però che sia del tutto corretto e onesto questo accostamento all’estrema destra europea… Almeno un margine di dubbio me lo mantengo. Non fosse altro perché quelli che conosco e hanno votato M5S tutto sono fuorché fascisti. E sinceramente neanche stupidi come vengono dipinti dai media. Almeno quelli che conosco io. Magari hanno fatto quello che siamo stati abituati a fare tutti in Italia: hanno votato quelli che credevano (a torto o a ragione) i meno-peggio.

Voglio dire, dottor Scalfari, se l’affermazione del M5S in Italia ha evitato che vincesse Forza Nuova dovremmo ringraziarlo. Sbaglio? Magari solo per questo e solo momentaneamanente. Ma per questo sì.

Poi, ancora, riemerge con una certa frequenza sui giornali vicini alle larghe intese che i M5S sono fascisti o para-fascisti ecc ecc.. però, se così fosse, sono fascisti anomali. Ammettiamolo. Perché nelle istituzioni che a lei premono tanto le altre forze “democratiche” stanno facendo di tutto per sfasciare la costituzione repubblicana antifascista e i fascisti del M5S la stanno difendendo anche piuttosto a spada tratta. E’ strano…

Non so. Sono confuso e da un grande del giornalismo mi sarei aspettato qualche spunto di chiarezza. Non proclami allarmati.
Va bene che nel mondo realmente rovesciato succede di tutto e tutto sembra normale. Tipo… che la maggiore potenza capitalista del pianeta sia ufficialmente comunista e cose del genere. Quindi, perché no, potrebbe succedere benissimo che dei fascisti difendano una costituzione antifascista, mentre dei democratici l’attaccano.
Abele ha teso una trappola mortale a Caino e così via…
E se il post-qualsiasicosa fosse proprio questo? Se fosse proprio questo vivere ribaltati dentro le dicotomie perché ormai si è rinunciato inconsapevolmente a venirne fuori?
Certo è fantasioso, ma almeno fornirebbe una risposta ai sinistri personaggi dei partitini della sinistra che fingono di fare autocritica da quando son nati e continuano a ripetere stizziti all’elettorato: “cosa ha Grillo che a noi manca?!”.
Vabbè.

Poi continua: Grillo ha anche in mente una sua politica economica. Non è mai andato a scuola di economia e conosce per sentito dire le scuole di Cambridge, di Vienna e del Mit degli Usa; ma sa interpretare e semplificare quello che molta gente pensa: ridurre le tasse, combattere evasione e corruzione, infischiarsene del debito pubblico, spendere per creare posti di lavoro senza preoccuparsi delle coperture, rispondere a pernacchie alle direttive europee e mandare per aria l’euro. Chi se ne frega dell’euro. Meglio una moneta nazionale stampata in Italia in quantità capaci a fare star meglio la gente, i giovani, gli anziani, tutti.

Non posso fare a meno di notare che almeno una voce dell’elenco: spendere per creare posti di lavoro, rientra nelle politiche Keynesiane… a cui però aggiunge: senza preoccuparsi delle coperture. In modo da dare alla faccenda un alone di irresponsabilità. Ma i finanziamenti delle grandi opere, dottor Scalfari, come si pongono rispetto alle coperture?

Io non lo so cosa ha studiato Grillo. Lei ne saprà molto di più di economia. Io un po’ l’ho studiata. Ma non si può dire che un esame all’università sia molto, lo capisco. Poi ho provato a capirne qualcosa ed è difficile. Davvero difficile. Per esempio ci sono cose che non afferro proprio e quindi mi viene da pensare che la faccenda non stia esattamente come ce la raccontano i cospirazionisti monetari, ma nemmeno come la racconta Letta. Voglio dire, lei che è andato a scuola di Economia ci può spiegare (a noi ignoranti) perché una banca centrale emette moneta al tasso dell’1% e questa tramite il sistema bancario viene fornita allo Stato al tasso del 4%. Un motivo potrebbe essere che il sistema bancario privato è talmente affidabile da dover accettare questo piccolo onere a carico della collettività. E questo mi torna. L’affidabilità del sistema bancario è sotto gli occhi di tutti e fuori discussione. Ma allora se io volessi prendere partita IVA, visto che adesso me la vogliono far prendere anche per fare il bracciante o il lavapiatti, e lo facessi io quel lavoro? Dopotutto -il lavoro che non c’è va inventato- ci dicono i giornalisti italiani (bravi). Allora io potrei prendere soldi dalla BCE all’1% e comprare titoli di stato anche al 2%. Per qualche miliardo di euro, s’intende. E con me lo Stato italiano farebbe un affare. Ah, non importa se ci sono investimenti migliori. Sono un patriota io. Compro solo titoli italiani! Perché le banche private sono il fornitori unico di liquidità allo stato? Posso fare concorrenza anche io? Penso che sul valore della concorrenza un liberal come lei non abbia nulla da obiettare.

Poi ci può spiegare perché tutti quelli che ci governano sono legati direttamente o indirettamente alle istituzioni finanziarie o alle economie criminali o ad entrambe?

Vorrei dirle questo: perdonerà il popolo ignorante se c’è un po’ di diffidenza nei confronti di coloro che l’economia l’hanno studiata e parecchio, ma stanno usando la loro conoscenza a proprio stretto vantaggio. Un po’ di diffidenza è normale.
Anche sul debito vorrei dirle. Ok, i debiti si pagano. Ma si rifanno i conti prima di cacciare fuori i picci. Chi l’ha fatto tutto questo debito… e come… e perché finiscono sempre per pagarne gli interessi solo coloro a cui è facile frugare in tasca? Quest’anno pagheremo cento miliardi di euro sugli interessi. Ma chi c’ha prestato tutti questi soldi dove li teneva prima di darceli? Scherzo, è una battuta. Ma sono serio quando dico che dovremmo saperne tutti di più. Sul valore della conoscenza concordo con lei, Eugenio Scalfari. Non sono sicuro però che coloro che lei prende ad esempio di responsabilità istituzionale sarebbero tranquillamente al loro posto se ne sapessimo tutti di più.
Mentre leggevo il suo articolo mi è venuto in mente un bell’articolo di Luciano Gallino, che non si può certo considerare né un anarco insurrezionalista, né un fascista complottista e di economia qualcosa ne sa: Tutte le colpe dell’eurofinanza.

Avvicinandosi al finale tutto si risolve con un appello quasi risorgimentale allo Stato Federale Europeo. Bello. Commovente. Io vorrei aderirvi perché non voglio rafforzare né confini, né nazionalismi, però vorrei anche dirle questo (se mi posso permettere) -gli europei non hanno problemi con l’euro: hanno pochi euro. E tanti debiti. E non capiscono.- Continuano a non capire come sia stato possibile, nonostante tutto il loro sbattersi quotidiano che la loro fabbrica abbia chiuso, che i manager spettacolari che dovevano salvare le aziende le abbiano affossate una dietro l’altra e invece di continuare la loro carriera inserendo pubblicità nelle cassette delle poste per il resto della loro vita siano stati promossi, abbiano aumentato il loro prestigio e i loro averi, che le aziende siano state smembrate e svendute una dietro l’altra alla concorrenza, che i cartelli vendesi siano affissi su tutti i negozi, che siano diventati poveri, che la loro capacità e conoscenza sia diventata superflua da un giorno ad un altro, che un’economia che stava superando quella tedesca prima dell’eurozona sia completamente affondata, che tutto debba essere privatizzato, che il costo della vita sia raddoppiato e gli stipendi no, che i loro figli debbano emigrare e che tutto questo sia casuale e colpa della propria inguaribile cazzoneria.

Lei dopo tutto ci offre una finale speranzoso: La ripresa sarà lenta ma comincerà certamente nel 2014, tutti i sintomi ci sono già e tutte le fonti lo confermano.
Addirittura tutti i sintomi e tutte le fonti. Ne avrebbe potuto citare qualcuna di queste fonti. Ma non voglio essere critico fino in fondo. Anche io spero che questa cazzo di situazione finisca perché, mi creda, è faticosa da sostenere. Comunque se è servita a rendere più ricchi e potenti banchieri, grandi capitalisti e speculatori almeno il sacrificio di milioni di persone non sarà stato inutile.
Poi ci incupisce di nuovo così: Ma c’è anche l’incoscienza degli incoscienti e il pericolo è quello. Papa Francesco, lei che ci crede preghi per noi che ne abbiamo bisogno. Sarà comunque una preziosa testimonianza.

Insomma speriamo che Papa Francesco interceda per noi salvandoci dall’incoscienza degli incoscienti e anche da quella dei troppo coscienti. Amen.

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2 Responses to L’ottimismo

  1. sutradeloto says:

    Sì, ora io ho preferito focalizzare sui vari punti piuttosto che liquidarli… Ma sostanzialmente diciamo le stesse cose. Unica cosa che forse mi discosta dal tuo parere è che per me questo di Scalfari sembra prendere degli spunti dall’articolo di Wu Ming per renderli in versione delirante. Almeno se ci riferiamo allo stesso articolo, a quello che ho commentato qui: https://sutradeloto.noblogs.org/post/2013/02/28/note-a-margine-su-articolo-di-wu-ming/
    Concordo che nell’articolo di Wu Ming, che si sia parzialmente o totalmente in accordo o in disaccordo, c’è un ben altro spessore.
    Ciao!

  2. Lorenzo Menichetti says:

    Scalfari e’ probabilmente rincoglionito. Ma lo dico senza malizia ne cercare l’offesa o la rissa. E’ una questione biologica, fa parte dell’ordine naturale delle cose e capitera’ a tutti (se non c’e’ gia’ capitato).
    E’ vecchio, e il pensiero si sclerotizza. In alcuni casi si guadagna un certo successo e autorita’, e ci si trova a quasi novant’anni ad avere la capacita’, nei fatti, di sputare piu sentenze di quando se ne avevano quaranta o sessanta. Si diventa “personaggi”, e i “personaggi” sono una creatura mediatica che non invecchia (a un certo punto muoiono, e ci rimaniano di solito un po sorpresi).

    Scalfari e’ quello che l’hanno scorso, quando ha visto che Casaleggio aveva su suo iPhone un giochino dove si fanno scontrare pianeti e galassie, ha dedotto che Casaleggio e’ un adepto del Caos che teorizza una specie di fine del mondo.
    E la cosa piu’ sconcertante e’ che, oltre ad aver fatto queste deduzioni (credo che mio nonno abbia pensato di peggio, negli ultimi mesi di vita. Lo fa), lui ci ha scritto un articolo in una posizione importante di uno dei maggiori quotidiani nazionali.
    Nel senso: Scalfari e’ ciucco.
    Su Grillo, Casaleggio e i 5Stelle la penso piu’ o meno come messo giu’ da Wu Ming l’anno scorso, per tagliare la testa al toro e sdoganare la mia personale posizione (piu’ o meno non richiesta). Ma Scalfari e’ palesemente senile. Non e’ colpa sua, nessuno puo’ farci niente…spero solo che anche la maggior parte dei suoi lettori se ne rendano conto.

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