Ho fatto un incubo

Ok, ora sappiamo chi ci governerà per i prossimi anni. Per quanti? Boh, forse una decina. Lo farà per il consenso conquistato, non per altro. In un paese con ormai l’elettroencefalogramma appiattito dopo venti anni di berlusconismo di centro-destra o sinistra, con gli indicatori economici che indicano lo sfascio. In un paese ormai commissariato dai tecnocrati dell’ideologia neoliberista, si può assistere anche allo spettacolo curioso di orde di “compagni” che cantando bella ciao vanno a votare un democristiano che ha istituito nella città di cui è sindaco il cimitero dei feti. Renzi riuscirà a completare l’opera di sfascio di questo paese agendo dal campo opposto rispetto a quello ormai bruciato della destra. Renzi è un neoliberista che potrà contare su una situazione talmente grigia e piatta da trovare gioco facile e accrescerà il suo consenso con alcuni interventi di chirurgia sociale estetica. Per alcuni anni questi significheranno nell’opinione pubblica che il cambiamento è in corso. Spingerà l’accelleratore delle “riforme”, cioè proseguirà nello sfascio della costituzione (reso necessario da un decisionismo aziendale che nessuno sembra voler sottoporre a verifica) e nella privatizzazione selvaggia dello Stato. Approderà ad un presidenzialismo blindato. Durante questo periodo riuscirà ad “ungere” con forme di -elargizione- che riescano a tamponare le situazioni sociali più drammatiche in modo da poter camuffare gli effetti reali di questo tacherismo di ritorno. Quando la cura si rivelerà inadeguata insisterà con la ricetta a cui siamo stati abbondantemente addestrati dal sistema mediale-politico, cioè: non è ancora abbastanza. Il neoliberismo non funziona con tutti, ma solo coi ricchi? Ce ne vuole di più! Le riforme portano nella direzione di una tirannia economica finanziaria? Ce ne vogliono DI PIÙ… I ricchi più ricchi non significano più ricchezza per i poveri? Siamo solo in una fase di transizione. Ridendo e scherzando il tempo passa e dopo dieci anni di tutto ciò l’Italia sarà un paese ormai interamente controllato da quegli organismi che contano nell’accreditare un leader e una forza politica, ma sarà ridotto ad un paese sottosviluppato e con uno stato sociale fantasma. E intanto saranno cresciute nuove generazioni che oscilleranno tra il credere tutto questo perfettamente normale e il sogno violento di una restaurazione fascista di una sovranità (e dignità) nazionale. Così gli artefici di questo sfascio potranno incassare anche il bonus di garanti della democrazia. A meno che…

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