I Tarocchi del forcone

Grant DeVolson Wood - American Gothic

Grant DeVolson Wood – American Gothic

La prima carta è quella de il Forcone. Strumento agricolo piuttosto inquietante per sua natura. Quello che in questi giorni è stato chiamato il movimento dei forconi è un cartello di sigle tutte facilmente riconducibili alla destra o ad associazioni corporative minuscole ed a cui aderisce anche il movimento dei forconi siciliani, movimento populista di destra con ipotetiche sfumature mafiose balzato agli onori della cronaca qualche tempo fa.

La seconda carta è quella di un buon Articolo con un brutto titolo pubblicato su un sito di sinistra dove si fa -chiaramente- autocritica e si analizza la faccenda dal punto di vista politico con qualche accenno a quello che mi interessa di più: cioè ai segnali narrativi che sono emersi nella giornata di ieri.

Già da queste prime due carte si intuisce che sta proseguendo l’onda lunga di quelli che si sono rotti i coglioni.
Hanno provato in diversi a cavalcare il rompimento di coglioni, ma per ora, Grillo a parte, il rompimento di coglioni ha disarcionato tutti in Italia. In Europa invece l’estrema destra viaggia a due cifre.

Terza carta: appare pochi giorni fa la Candidatura di Stefano Delle Chiaie.

Quarta carta: Alba Dorata in Grecia tenta esplicitamente una strategia entrista nelle forze di Polizia, ancora con risultati incerti. Inquietante in un paese che ha conosciuto l’ultima dittatura fascista europea in ordine cronologico.

Quinta carta: la Francia. In Francia coincidono proiezioni elettorali che annunciano il FN come primo partito (vedremo) e blocchi degli autotrasportatori che stanno facendo “il braccio di ferro” con il governo Holland sul pagamento di un’eco-tassa e sono riusciti a paralizzare il paese.

Sesta carta: l’arcano maggiore de il golpe Cileno dove i sindacati degli autotrasportatori (di destra) anticiparono il golpe militare bloccando il paese. Segue il Veneto bloccato dagli autotrasportatori. Questo ci porta su due spunti. Quasi due premesse. I “padroncini” sono una categoria tradizionalmente individualista e antistatalista, l’unica presenza dello Stato che conoscono, o che vogliono conoscere, è quella delle tasse. I padroncini lavorano tantissimo e guadagnano poco, in parte perché le tasse si prendono molto, in parte perché i prezzi del trasporto sono in pratica stabiliti dalla distribuzione. Questo ultimo fatto è sempre interessato meno alla categoria che tende più alle rivendicazioni corporative che ad una qualche coscienza di classe. Come si diceva una volta.

La settima carta carta è una carta dei tarocchi veri: l’Appeso. L’appeso ha fra i suoi significati la visione ribaltata delle cose. In effetti c’è un ribaltamento quasi speculare tra la situazione del Cile pre-golpista e quella europea attuale. In Cile la destra si apprestava ad una privatizzazione selvaggia secondo le ricette -per l’estero- dei Chicago Boys capeggiati dal guru Milton Friedman, mentre il governo democraticamente eletto di Allende andava nella direzione di una forte nazionalizzazione dei settori strategici del paese. In Europa i movimenti di estrema destra si presentano come destra sociale e puntano alla ri-nazionalizzazione dei settori economici strategici contro le ricette neoliberiste dei perfidi banchieri. Almeno a parole.

Seconda precisazione: gli autotrasportatori sono un numero molto basso rispetto alla massa dei lavoratori ma sono strategici in termini di conflitto. In tempi di crisi economica bloccare la produzione non costituisce un problema per nessuno, se non per chi sciopera. Invece in un Europa che viaggia su gomma e che vede uno sviaggìo di merci dovuto in gran parte alla grande mobilità del manifatturiero extra-europeo, con qualche centinaio di iscritti è possibile fermare un paese intero. (Ricordiamo per inciso che in Europa ogni tipo di merce viene sdoganata nello stato che sdogana al prezzo più basso e poi raggiunge gli altri paesi dell’eurozona.) Bloccare un paese tramite sciopero generale è un’operazione molto costosa in termini organizzativi. Non alla portata di minuscoli sindacati.

La carta de i Media: non si capisce come abbia fatto una protesta così risicata numericamente ad ottenere una copertura mediatica che manifestazioni con centinaia di migliaia di persone non sono riuscite nemmeno a sfiorare.

La carta de la Polizia: la più curiosa del mazzo. Per la prima volta un sindacato di polizia (non minoritario) solidarizza coi manifestanti. Il gesto simbolico di togliersi il casco di per se significa poco (ho fatto decine di manifestazioni in cui i poliziotti erano senza casco), ma la cosa bizzarra è che questure e politici minimizzano mentre sul sito del sindacato di polizia appare un comunicato esplicito di appoggio alle ragioni della protesta. Ora la domanda che rimpalla un po’ ovunque è: ma cosa hanno questi manifestanti che noi non abbiamo…
La risposta soffia nel vento, ma si intuisce anche in questo video.

Ecco la carta de il Grillo. Il Grillo che solidarizza un po’ troppo da vicino con questa protesta, che, forse per miopia, vede come spontaneista e invita le forze dell’ordine a non difendere questi politici. Il che assomiglia ad un pacato invito al colpo di Stato.

Ma ecco che esce la carta de il Cavaliere: infatti nel comunicato espressamente anticasta del SIULP, viene nominato un solo politico che è l’antagonista naturale del Cavaliere nonché Ministro degli Interni nell’attuale governo. E qui le storie si complicano e le ipotesi di regolamenti di conti interni alla politica nazionale si intrecciano alle questioni internazionali ed a chissà cos’altro…

Ecco l’ultima carta: il Potere. Leggo questa carta come l’ordinatrice della storia. Infatti questa contrapposizione fra etrema destra e istituzioni filoeuropee rafforza solo l’estrema destra e le istituzioni europee, soffocando il terreno della lotta di classe.

Comunque sono solo carte e come nel -Castello dei destini incrociati- di Calvino potete leggerle in ogni direzione, vedrete che una storia salterà fuori. Più o meno reale. Più o meno plausibile.

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