Mafiocrazia e spettacolo

 
*Scritto sabato di getto* 
 
"Italia: è emergenza emergenze."
Daniele Luttazzi.

"La gente è strana quando tu sei straniero"
The Doors

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Il termine mafiocrazia non è mio, viene usato dai movimenti sociali
sudamericani per definire lo stato "democratico" dei loro paesi.

Mi è venuto in mente mentre leggevo il manifesto dopo la mattanza
spettacolare di ieri di sei migranti nella periferia devastata di
Napoli.

Alcune osservazioni sintetiche:

Questa orrenda storia viene scritta col piombo a pochi giorni di
distanza da una storia molto più "artigianale" e "fai da te". Quella di
Abdul, ammazzato a Milano a colpi di spranga per un pacco di biscotti.

Faccio un salto indietro per cercare di mettere insieme, come in un
mosaico, alcune stranezze e anomalie.

Ad un certo punto scoppia l'emergenza rifiuti a Napoli. Sul come e il
perché ad un certo punto una città si riempia di rifiuti sono stati
versati fiumi d'inchiostro e fiumi d'immagini. Ma è inchiostro che
rimanda ad altro inchiostro e immagini che rimandano ad altre immagini.
Della -realtà- si accenna ogni tanto per dire che deve pur esserci, ma è
fuori dalla nostra portata.

Ad un certo punto "ritorna" al governo Berlusconi.
Berlusconi -risolve- l'emergenza rifiuti a Napoli in pochi giorni e lo
annuncia in pompa magna.
Come la risolve?

Sarebbe interessante che il presidente del consiglio scrivesse un
"How-to" (come fare), proprio come ogni hacker scrive un how-to tutte le
volte che risolve un problema informatico.
Potrebbe essere una situazione che si ripete e il contributo del
presidente del consiglio potrebbe essere di aiuto anche in futuro.

Invece questo non è proponibile nella nostra "democrazia" delle
emergenze. Intanto perché è maleducazione chiedere a chi ha risolto
un'emergenza, come abbia fatto. E, soprattutto, non ha senso parlare di
un'emergenza che -non c'è più- mentre altre emergenze incombono
quotidianamente su di noi.

L'industria delle emergenze non conosce crisi, ma è strana.
Ad esempio i clan dei casalesi non erano un'emergenza, nonostante "un
giro d'affari di 30 miliardi di euro e interessi in Europa e America".
Poi ad un certo punto arriva Roberto Saviano e questi imprenditori
casertani finiscono sotto i riflettori e lo diventano.
La camorra è nominata e comincia ad esistere.

La microcriminalità rappresenta un'emergenza, nonostante i dati dicono
il contrario e anche i comuni della noiosa Toscana fanno a gara a pagare
vitto, alloggio e stipendi a tutori dell'ordine.

Mentre le economie criminali  si imprenditorializzano e le economie
imprenditoriali si criminalizzano lo schermo della nostra mente viene
affollato di tutto un filone di mostri provenienti dalla cronaca nera:
pedofili, satanici, scippatori, rom, romeni, guidatori in stato di
ebbrezza, consumatori di sostanze stupefacenti di origine oscura,
prostitute, frequentatori di rave, lavavetri, veline assassine, ultras,
misteriosi avvelenatori di acque minerali, depressi della porta accanto
e soprattutto e sempre STRANIERI (da segnalare la scomparsa dei
NO-Global dal ranking dei pericoli pubblici).

Non extracomunitari, né migranti, niente politicamente corretto;
stranieri. Gente strana. Gente estranea.
Insospettabili padri di famiglia sono pronti a giurare sulla testa dei
loro figli che il mondo era migliore prima che arrivassero questi
STRANIERI.

Succedono altri fatti bizzarri. Sempre a Napoli un quartiere in rivolta
contro un insediamento di -ZINGARI-. Le immagini sono quelle di
cittadini italiani, esasperati si capisce, che sputano in faccia a
bambini di pochi mesi tenuti in braccio alle loro madri impaurite mentre
scappano.

Succede a Napoli è vero, ma dopo una bella lubrificata di terrore
nazional-popolare. Dopo un'ondata emergenziale che coinvolge tutto lo
stivale, isole comprese.
Dietro, frange della destra e, si dice, la camorra. Ambiguo se non
sospetto il comportamento della polizia, che sulla scena dovrebbe
rappresentare lo Stato.

Poi un gruppo di -stranieri- occupano la basilica di Napoli e
cristianamente vengono sgomberati a manganellate con la benedizione
della curia.

Poi il curioso episodio degli Ultras del Napoli che agiscono pressoché
indisturbati, quasi come se fossero autorizzati a costruire una notizia
buona da mangiare almeno per una settimana.

E tutte le volte spunta fuori l'intervento dell'esercito, come opzione.

C'è una cosa che non mi torna dalla lettura dei giornali a proposito dei
fatti di Castelvolturno (tralasciando il 90 per cento della stampa che
in parole povere ha trovato -riprovevole- il comportamento di questi
-negri- che si incazzano e rovesciano cassonetti -sono loro che turbano
l'ordine pubblico-)...

C'è una cosa che non mi torna dalla lettura dei giornali ed è: il
movente.
Chi ha messo su una strage del genere cercava una notizia da prima
pagina e primo servizio sui tg nazionali.
Con un paio di morti la notizia sarebbe stata liquidata come
"regolamento di conti" fra spacciatori. Notizia sfuggente e da passare
di sfuggita.
Chi ha ucciso sei fratelli migranti con una scena alla Tarantino non lo
ha fatto per lanciare un avvertimento alla comunità africana di
Castelvolturno, ma, a mio modo di vedere, per creare una notizia
nazionale.
Quale migliore occasione che sparare all'impazzata su dei -negri-, e
quale momento migliore.

C'è un'oscura sinergia tra quanto è successo a Castelvolturno e il clima
generale di questo paese, costruito menzogna dopo menzogna, rancore dopo
rancore dai professionisti della prostituzione intellettuale.
C'è una strana convergenza tra la camorra, che tradizionalmente non ama
la pubblicità su di se, e ciò che consideriamo -non criminale- cioè
spettacolare.

Gianni Casalini

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