Frivolezze (1° parte)

Il mio sguardo più sincero sul mondo è uno sguardo frivolo.
Il mio occhio non ce la fa proprio a farmi vedere come bianco ciò che è
grigio chiaro e come nero ciò che è grigio scuro.
Certo si presentano situazioni nella vita in cui tutte le tonalità di
grigio chiaro è opportuno che stiano da una parte e quelle di grigio
scuro da un'altra. Va bene, però è bene sapere che il punto preso da
spartiacque è arbitrario e poi non c'è bisogno di convincersi che si
tratta di bianco e di nero.

Giovedì a Pisa prima che partisse la manifestazione studentesca contro i
decreti sfascia-istruzione del governo giravo con la mia telecamera in
mano e con addosso uno stato d'animo un po' annoiato. Sarà che i primi a
presentarsi al ritrovo sono stati i militanti del PD con le loro
bandiere tricoloreggianti di un'Italia sempre da salvare, sarà che si
trovavano proprio davanti a noi dall'altra parte della piazza... o forse
no, ero annoiato per qualche ragione sicuramente più frivola di quella
che riesco a portare alla coscienza.

Quando iniziarono ad arrivare studenti e studentesse e ricercatori e
ricercatrici di ogni ordine e grado la situazione si fece comunque meno
depressogena.
E' allora che vidi una studentessa con un seno prosperoso ben scollato
che portava attaccato al balconcino un cartello con scritto "Silvio
puppa".
Il mio occhio dette l'impulso a catturare quell'immagine con la
telecamera.
Brevemente, così, un'istantanea -perché tutti questi ricordi non vadano
persi come lacrime nella pioggia- avrebbe detto il blade runner.
Lei faceva finta di niente, era tranquilla e disinvolta. Quindi, che fosse

una buona idea o meno quella che ha avuto, era una che sapeva
quello che stava facendo.
Io però finita la ripresa rimasi un po' insoddisfatto e fu in quel
momento che ebbi la visione di me che presentandomi alla prosperosa
fanciulla le dicevo -Piacere, mi chiamo Silvio. Sono venuto a prendere
la poppata.-

Non avevo la confidenza necessaria per dirlo e non l'ho detto.
In altri tempi l'avrei detto lo stesso. Ma gli anni passano per tutti.
Anche per lei. E un giorno, magari racconterà di quel giorno che a Pisa
comparve una moltitudine di corpi desideranti in cammino sotto un cielo
gonfio di pioggia e arrabbiato come un governo incivile quando i sudditi
vogliono diventare cittadini. E forse racconterà anche del fatto che lei
aveva un cartello con scritto "Silvio puppa" sulle cioccie e un vecchio
porco le fece subito una ripresa appena arrivata in piazza.
O forse no, magari nemmeno se ne è accorta.

Più avanti c'è un ragazzo con la maglietta "Silvio puppa". A lui non
gliela faccio la ripresa. Però mi chiedo. Ma che ci fanno questi corpi
che desiderano essere puppati da Silvio nella moltitudine?

Per uno frivolo come me questa non è una domanda da poco.
E' così disonorevole il -puppare-? Cioè il poppante è un essere
spregevole? Poi, non è che c'è un desiderio inconscio dietro queste
richieste.
Ma, soprattutto, avete mai pensato che atto di fiducia bisogna compiere
nel mettere parti del nostro corpo in bocca ad un altro essere umano?
Io il mio prezioso pisello in bocca a Silvio, tralasciando il disgusto,
non glielo metterei per motivi molto seri.
Della percezione degli esseri umani si trascurano gli scheletri. Non
quelli nell'armadio, quelli ricoperti di carne, nervi e sangue.
La cavità buccale ha il suo scheletro. Il pene no, e anche se ce lo
avesse non lo vorrei proprio mettere in bocca a Silvio.

Boh, comunque poco più avanti ci sono altre due ragazze con un cartello
con uno slogan che non ricordo bene su -Gelmini, bocconi, bocchini-.
Se fossero stati maschi qualcuna si sarebbe giustamente risentita e
magari avrebbe detto loro -maschio represso masturbati dentro il
cesso-.
Ora a una ragazza -masturbati- perché sei repressa non lo dice nessuno
anche perché di solito quando una è repressa non è neanche in grado di
masturbarsi con gioia, poi perché la maggior parte dei maschi (nel 2008)
non hanno ancora capito se le femmine si masturbano o no e come lo fanno
e poi un maschio è eccitato dall'idea che una femmina si masturbi e non
associa il gesto alla repressione anzi si eccita e corre a masturbarsi
pure lui.
Quindi che le dice? Nulla. Che volete che le dica. Tutti scappano quando
si parla di sesso.

Prendiamo la Carfagna. Sarà una stronza?
Vuole costringere delle donne che vendono sesso per vivere a
ghettizzarsi in situazioni controllate solo dal mercato. Però anche di
lei spesso si dice questa cosa che è bocchinara. Ma per me se una è un
ministro ed è bocchinara mi puo venire pure un moto di stima. Se una è
bocchinara e allora è un ministro il discorso cambia...
Dai, la Guzzanti c'ha visto giusto sull'argomento.

No, insomma tutto questo discorso per dire che un bocchino si fa in due,
e che Silvio, e chiunque abbia il potere è contento che gli si chiedano
pompini che non ci farà mai. Vuol dire che c'è chi lo identifica con una
potenziale fonte di piacere. Cioè la maggioranza.
La maggioranza sogna che Silvio puppa quando va a votare.
Insomma traspare anche nei peggiori discorsi da caserma che a chi puppa
gli si vuole un po' di bene anche se ci sta sul culo.
E non è né bello, né intelligente associare chi puppa, e magari lo fa
anche con passione, maestria e intelligenza  a certa gente. E' il limite
di ciò che è "popolare", la moltitudine è già oltre.

Certo se la chiesa fosse stata buttata fuori dalla nostra vita e dalla
nostra educazione e dalla nostra ESISTENZA le cose starebbero
diversamente. Invece la trovi dappertutto. Purtroppo è nel cervello di
quasi chiunque. Di chi la ama come di chi la contesta. A volte è più nel
cervello di chi la contesta che in quello di chi la ama.
Odiare è una forma di desiderio invertito.

Quindi io non la amo, né la odio e neppure mi illudo che non ci sia
quando non si vede.
Mi limito a constatare che se fosse in un posto molto molto lontano
sarebbe meglio. Le persone, da noi parlerebbero del sesso come di una
cosa bella e creativa nessuno si vergognerebbe dei propri desideri, né
sembrerebbe volgare metterli in comune. I giovani e le giovani
crescerebbero più sani, più intelligenti, senza sensi di colpa, vergogne
timidezze o sublimazioni di stimoli. Senza dover fare i personaggi per
nascondersi. Senza utilizzare i propri segretucci e la disinformazione
sessuale del prossimo per approfittarne.
Più sani di mente, se la chiesa fosse molto ma molto lontano.
Io non dico di bruciare il Vaticano. Ma almeno mandiamoli in esilio
dai... c'è la Cina che ci manda un sacco di merce. Mandiamogli qualcosa
pure noi. Mandiamogli il Vaticano. Senza distruggerlo, senza violenza.
I cinesi possono fare tutto oggi. Ti mandano anche delle squadre
specializzate con migliaia di ingegneri e milioni di operai che sono in
grado di smontare tutto il vaticano e ricostruirlo uguale in Cina.
Dai, un minimo di orgoglio nazionale lo vogliamo mettere solo nel
cantare Mameli quando c'è la partita? Invadiamo questo staterello e
vendiamolo. L'istruzione migliorerebbe di colpo.
Il Papa ha detto o vergini o peccatrici... si ma dove è? In Cina.
E allora!

[continua]

 
Gianni Casalini 
This entry was posted in Generale. Bookmark the permalink.