-Intermezzo-

Sun Tzu nell’"Arte della guerra" affermava che il Tao della guerra
è -il Tao dell’inganno-.
Il Tao è qualcosa di indefinibile concettualmente. Sta al di là del
linguaggio. Si può usare il linguaggio per descriverlo come si può
utilizzare un dito per indicare la luna, ma già gli antichi cinesi ci
dicevano che lo stolto guarda il dito e non la luna.
Da occidentale intendo il Tao come il nucleo essenziale delle cose.

Una società di guerra è una società dell’inganno.
Per quanto lo scontro fisico possa stare lontano dai -confini-,
l’inganno, cioè l’essenza della guerra, sta dentro come fuori.
Per dirla in altro modo, ciò che si manifesta altrove come guerra si
manifesta qui come inganno.
Sarebbe sbagliato pensare le due cose come separate.

La fabbrica dell’inganno è delocalizzata. Ha i suoi centri direzionali
nei centri di produzione dell’informazione, ma la produzione è dentro il
cervello di ogni singolarità che compone la società.
Guy Debord, diceva che i media non danno informazioni distorte, danno
ordini.
La fabbrica dell’inganno lavora giorno e notte, non si ferma mai.

I cervelli elaborano questi ordini interpretandoli.
Guarda caso uno questi ordini è: -ingannati-. Se osserviamo la cosa
verso l’interno.
Oppure -fai la guerra a qualcosa-, se osserviamo la cosa verso
l’esterno. Che personalizzato diventa: -fai la guerra a qualcuno-.
Fai la tua guerra giusta. La tua personale guerra giusta.
Adesso ti verranno messi a disposizione dei -modelli- fra cui potrai
scegliere un nemico, altri verranno prodotti -dal basso-, e tu potrai
scegliere fra questi oppure adattarli alle tue personali esigenze. Puoi
anche creare dei modelli ibridi e costruirne di nuovi da mettere in
comune con altri tramite le tue reti di relazioni. Esiste un lato oscuro
della condivisione.

L’ordine principale è: -abbi paura-.
Non una paura razionale. Niente che si possa focalizzare su qualcosa di
reale. Una paura vaga -esistenziale-. Che è quasi sempre la paura di ciò
in cui ti potresti trasformare.
Una mattina al risveglio potresti scoprire di essere diventato uno
scarafaggio. E il tuo partner non ti riconoscerebbe, avrebbe paura e
disprezzo per te, tenterebbe di ucciderti. Sarebbe l’occasione che i
tuoi -amici-, i tuoi cari -amici- aspettavano da tempo per dire "l’avevo
sempre sospettato".
Oppure potresti diventare un povero. Un barbone. L’inadeguato. Lo
straniero. Il perdente. Lo sfigato. (Si leggono benissimo anche al
femminile questi termini).
Inizia subito la tua guerra. Aggrappati a chi puoi e cerca di sfruttarlo
fino in fondo. Perché fra poco non potresti più sapere chi sei. E gli
altri, non si lasceranno certo sfuggire una preda indebolita come te.
Sì certo, rifugiati pure in qualche bell’ambientino di bella gente che
si comunica soltanto che: "fra di noi siamo fra bella gente", ma questa
sensazione di oscuro disagio ti penetrerà dentro lo stesso come un
veleno.
La tua paura è reale. Potresti cadere in una sequenza di eventi che
portano alla tua disconnessione e potrebbe essere annullata la tua
esistenza.

Gianni C.

+ormoni para tod@s

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