C’era una volta

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Autoritratto

Tempo fa lessi una storia di regine, cavalieri e streghe in un libro che non parlava né di regine, né di magie, né di cavalieri. Credo che si trattasse di uno dei racconti di Caanterbury di Geoffry Chaucer. In ogni caso io ti racconto questa storia come se mi fosse stata trasmessa la sera da qualcuno davanti al fuoco acceso nel camino. Te la racconto come la ricordo. Te la racconto perché è una delle storie che mi tornano in mente più spesso quando vengo assalito dai fatti della cronaca e dell’attualità e dal fango della politica. Te la racconto perché è una storia utile. Te la racconto perché è come un coltellino multiuso, o un passepartout, che non richiede una situazione particolare per essere applicata, perché non è scontato capire di cosa tratta realmente e, anche, perché mi piace raccontare le storie.

La storia inizia così… anzi io la faccio iniziare così.

C’era una volta un cavaliere che violò una fanciulla. La regina lo venne a sapere e lo fece arrestare dai soldati. Una volta al suo cospetto gli annuncio che era stato condannato a morte… ma avrebbe potuto salvarsi se fosse tornato da lei entro un certo tempo con la risposta esatta alla seguente domanda: cosa una donna desidera più di ogni altra cosa al mondo.

Il cavaliere sapeva che in un angolo remoto del regno c’era una vecchia fattucchiera che aveva fama di conoscere la risposta ad ogni domanda. Di lei si diceva che tanto era brutta tanto era saggia. Il cavaliere la raggiunse ansioso di porle la domanda a cui non era in grado di rispondere da solo. Quando la vide capì che ciò che si diceva in giro sulla sua bruttezza non era esagerato. Era  davvero ripugnante. Il cavaliere fu assalito quindi dalla speranza che la donna fosse altrettanto saggia. Le raccontò la sua storia e la vecchia fattucchiera lo stette a sentire in silenzio. Quando ebbe finito lei gli disse: avrai la risposta se accetti una condizione. La condizione era che se la regina gli avesse salvato la vita il cavaliere avrebbe preso lei, la brutta fattucchiera, in sposa. Il cavaliere accettò.

La fattucchiera disse al cavaliere che la risposta che avrebbe dovuto dare alla regina era che una donna vuole primeggiare in tutte le cose d’amore (in pratica avere il controllo assoluto in quelle che oggi si chiamerebbero le relazioni). Il cavaliere così fece e la regina mantenne fede alla parola data e lasciò andare il cavaliere sano e salvo. Anche il cavaliere mantenne fede alla parola data e sposò la fattucchiera.

A questo punto la fattucchiera mise il cavaliere di fronte ad un altro dilemma. Essendo lei esperta in poteri magici offrì al cavaliere la possibilità di passare il resto della sua vita accanto alla donna vecchia e brutta che aveva sposato, e in questo caso avrebbe avuto accanto una moglie amorevole e fedele oppure lei si sarebbe trasformata in una fanciulla giovane e bella, ma infida e infedele. Il cavaliere questa volta si rifiutò di scegliere. Allora la fattucchiera divenne una donna giovane e bella, ma anche amorevole e fedele.

E vissero per sempre felici e contenti.

[Gianni :::2012:::]

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