Il filo rosso e il coniglio di Troia

http://bookevangelist.typepad.com/.a/6a016760e4a142970b016302a26b06970d-piIl filo rosso e il coniglio di Troia.

Il filo rosso.
Tutte le volte che si parla di politica italiana e ce la faccio a non innervosirmi e grazie a sofisticate tecniche di respirazione mantengo pure il distacco, mi tornano a mente i Monty Python con la loro comicità a base di non-sense.

Quindi in questi giorni mentre leggevo i soliti esercizi di democrazia dei vari militanti Piddini su un noto social network mi è venuto da scrivere questo: Bravi quelli del PD, mi piacciono perché non sono per niente attaccati ai personalismi e al leaderismo. Loro parlano delle cose mica dei personaggi. Così… a modo di scherzosa risposta.
In questo breve post ho messo insieme alcuni spunti presi dai commenti a questo stato e roba su cui stavo riflettendo.

Mettiamo le larghe intese. La formula americana del partito unico è il bipartito unico. Però negli USA le cose non le fanno a cazzoni come da noi e quindi i due partiti istituzionali non sono mai stati costretti a governare formalmente insieme. Anche se lo fanno sostanzialmente da sempre.
In Italia le larghe intese sono un incidente di percorso verso un bipolarismo perfettamente antidemocratico.

Viviamo in una semantica impazzita… a differenza degli americani ci troviamo al governo un partito che è democratico, uno che auspica le “libertà” (plurale) e uno che comprende la parola “civica”, il tutto condito con “sinistra”, “ecologia” e di nuovo “libertà” (singolare).
Chi sta meglio di noi?

La mia curiosità è antropologica, piuttosto che politica. Come fanno milioni di persone che hanno fondato la loro “sinistra” identità sopra l’antiberlusconismo a trovare perfettamente logico che il proprio voto confluisca in un governo che comprende quello che era il loro nemico pubblico numero uno? Il distuttore della democrazia, il neoduce, il decadente opportunista, colui che oscura il cielo e la terra ecc…
Come fanno i dirigenti del PD lo capisco bene. Ma i militanti? Anche qui la semantica è impazzita accanendosi sulla parola: “responsabilità”.

Allora se sei straniero ti devo spiegare questo dell’Italia: è un paese dove c’è una fetta consistente di individui, che ha pure la pretesa di usare le armi della critica e di coltivare raffinate conoscenze, che in realtà è ossessionato dagli -irresponsabili-. Tutta la loro capacità concettuale si concentra sull’idea che orde di maleducati potrebbero prendere il potere attaccando gomme da masticare ovunque e facendo chiasso e confusione. Per scongiurare questa immagine tollerano: la mafia, la corruzione, l’ingiustizia sociale e un’altra dozzina di cose che magari a casa tua, o forestiero, non sarebbero tollerate. Quindi puntualmente gli irresponsabili, quelli veri (cioè chi è privo di responsabilità collettiva), in questo paese si mettono il cappello della responsabilità e vanno al potere. Questo è anche uno dei motivi per cui da noi la maleducazione e l’inciviltà sono tollerate  e incentivate. Per fare un esempio sintetico basta pensare al fascismo -un prodotto esportato in tutto il mondo fra l’altro-. Il fascista è un delinquente che diventa politico e ambisce alla conquista del potere; la sua più potente arma di propaganda è il -superamento della delinquenza diffusa-. Quindi ha bisogno di una -delinquenza diffusa- di qualsiasi tipo o di uno stato di disordine e violenza come base su cui agire. Quindi lo ritrovi in tutto quello che è illegalità e violenza in quanto promotore della legalità e della coesione sociale. In effetti in un regime fascista la delinquenza viene superata in quanto essa va al potere. Però i fascisti questa cosa la sanno, anche se la vendono in altro modo.. la sanno bene. Invece ad altri  sfugge, del tutto o imparte, di giocare contemporaneamente la parte sia di Cappuccetto Rosso che del lupo. Occorre una parola magica. Eccola: responsabilità.

Una parte consistente del PD è su questa lunghezza d’onda: –o noi o il diluvio-. Senza considerare che loro sono parte del diluvio. Ma questo non basterebbe e non arriverebbe in fondo alla questione.

Ho capito che il PD (di cui ho già scritto qui e qui), ma nel senso della sua base raccoglie una eredità del PCI -va da sé non la migliore- che è la seguente: il militante (medio) del PD non crede nella democrazia come quello del PCI non credeva nel comunismo. Sia detto senza particolare volontà di giudizio; magari si tratta di una brava persona, ma non ci crede, come i preti mediamente non credono in Dio. Comunque rimane una grande famiglia. Come la chiesa appunto.

Ecco che effettivamente un filo rosso c’è. Occorre un idea in cui non si crede e si deve appoggiarla pubblicamente. Essere comunisti e credere alla realizzazione del comunismo sono due cose diverse.Come essere cattolici e credere al messaggio di Cristo. Che c’entra Cristo con le cose serie. Quello è marketing; c’è scritto anche sulle confezioni alimentari che l’immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto… Perché non potrebbe essere la stessa cosa per la Democrazia? Basta cambiare la parola. In fondo cosa sono il socialismo o il comunismo se non un’estensione del concetto di democrazia.
Ecco servita una suggestione da portare in tavola come antipasto.

Il coniglio di Troia.
Ve lo ricordate il tanto pubblicizzato decreto anti femminicidio? Contiene delle norme giuste e necessarie per un fenomeno indegno che va appunto sotto il nome di -femminicidio-. Quello che è strano è che contenga norme che con il femminicidio non c’entrano niente di niente e non si tratta di inserimenti di poco conto. Come avevo già scritto in questo post estemporaneo.

Adesso è legge. Bene, oltre al famoso articolo anti-NO TAV, c’è finito dentro anche un articolo che impedisce l’eliminazione delle province e poi la riforma di Vigili del Fuoco e…

Ho scoperto che questo tipo di operazioni adesso vengono chiamate legge ominibus. Io le avevo chiamate Cavalli di Troia. Per la loro evidente funzione di veicolo di norme sponsorizzate da interessi particolari dentro una legge di interesse pubblico.
Però, come dicevo all’inizio, quando penso alla politica italiana mi vengono in mente i Monty Python e quindi il termine Cavallo di Troia è da considerare obsoleto e si rende opportuno sostituirlo con il termine: Coniglio di Troia. Buona visione a tutti.

 

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