Impiego

Sono sicuro che Rob Brezsny non intendeva questo nel suo oroscopo…

Ariete
21 marzo – 19 aprile

“La vita andrebbe vissuta come una serie di audaci avventure affrontate partendo da una base sicura”, ha scritto lo psicologo John Bowlby. Alcuni di voi Arieti apprezzano la parte che riguarda “l’audace avventura” ma non quella della “base sicura”. È per questo che le vostre audaci avventure a volte finiscono male. Se anche tu sei questo tipo di Ariete, la prima metà del 2014 sarà il periodo ideale per liberarti di questo brutto vizio. La vita ti offrirà aiuto e ispirazione per costruire fondamenta solide. E se hai già capito quanto sono importanti le radici e la stabilità per andare in cerca di avventure emozionanti, i mesi successivi saranno perfetti.

http://www.internazionale.it/oroscopo/1925-dicembre-2013/ariete/

Corto: “El Empleo” il cortometraggio sul lavoro (di merda) -ilcorsaro.info

Posted in In Comune, Info | Tagged , , , , , , , , , , | Comments Off on Impiego

I cristalli dei super-eroi

' Spacefood '  Sammy Slabbinck 2013

‘ Spacefood ‘ Sammy Slabbinck 2013

Pensa te che mi torna a mente. Anni fa lavoravo come operaio stagionale in una nota fabbrica di gelati e mentre stavo andando al lavoro, la mattina sul presto, fermo al semaforo con circa dieci automobili davanti e almeno altre dieci dietro assistetti a questa scena: un signore di mezza età fuori dalla macchina, parcheggiata alla buona sul marciapiede dall’altra parte della carreggiata, stava letteralmente -inveendo- nei confronti di due bambine piccole con lo zaino a tracolla. Ma non era una semplice rimbrottata, aveva veramente gli occhi fuori dalle orbite e urlava in faccia a queste bambine che si guardavano i piedi.. Lì, su un marciapiede di fronte a me e ad almeno altre trenta persone. Era davvero una scena brutta. Aspettai qualche secondo, poi abbassai il finestrino e gli dissi -Oh lei… ma non si vergogna?-. Questo di colpo si accorse che nel mondo non esistevano solo lui e la sua nevrosi, salì le bambine in macchina e frettolosamente e senza dire nulla, né mai incrociare il mio sguardo, montò pure lui e andò via.
Nessuno degli altri auotomobilisti disse una cippa.
La cosa mi mise di cattivo umore.
Così appena arrivato in fabbrica raccontai la faccenda ad un po’ di colleghi. La quasi totalità di quelli a cui raccontai la storia mi dissero che loro -al posto mio s’intende- sarebbero scesi e gli avrebbero minimo affibbiato due ceffoni… ma minimo.
Il che, sul momento, mi depresse ancora di più; ero stato pure morbido nel mio intervento.
Poi feci la seguente riflessione. Non posso sapere cosa avrebbero davvero fatto i colleghi al posto mio, ma gli altri  automobilisti che erano nella mia stessa fila erano tutti distratti? Tutti?
Non è che anche loro di fronte a qualche altra ingiustizia lontana nel tempo e nello spazio si sarebbero elevati a paladini del bene contro il male. Forse il maltrattante era stato fortunato a trovare solo un mollaccione come me invece di qualcuno veramente risoluto.Io non ho problemi ad ammetterlo: non sono coraggioso o, forse, il mio coraggio, se esiste, non assomiglia per niente a quello dei telefilm o dei film hollywoodiani dove uomini rudi e fighe esagerate fanno a gara a piazzare calci nel viso a malvagi e cattivi in genere e dove una poliziotta coi tacchi sconfigge mafia e terroristi da sola, senza nemmeno spettinarsi. Se qualche volta sono stato coraggioso è stato una specie di atto dovuto nei confronti dell’esistenza. Di sicuro, comunque, tante volte non lo sono stato e avrei potuto fare di più.
In generale devo dire che mi capita spesso di trovarmi con gente che si gira dall’altra parte o fischietta un motivetto quando butta al brutto e da quell’episodio mi è rimasta soprattutto l’impressione che i finestrini dei supereroi e dei vendicatori mascherati quando le cose succedono nella realtà e non su qualche tipo di schermo rimangono tremendamente chiusi.

Posted in Generale, Info | Tagged , , , , , | Comments Off on I cristalli dei super-eroi

Il paradiso degli stronzi

' Room with a view ' Sammy Slabbinck 2013

‘ Room with a view ‘ Sammy Slabbinck 2013

Avete visto la puntata di Report di ieri sera? No? Allora bracate in rete e guardatela. Davvero, quando vedo Report ci guadagno un mal di pancia, ma mitigato dalla sensazione che può esistere ancora qualche brandello di un giornalismo degno di questo nome. Bello il servizio che parla di una di quelle aberrazioni italiane che fanno ridere il mondo: la prescrizione (all’italiana). Quello che emerge è semplice: se sei pieno di soldi puoi mandare in prescrizione qualsiasi reato. Questo blocca la giustizia e, per inciso, in galera non ci finisce nessuno che abbia sottratto miliardi di euro agli italiani, ma qualcuno con 10 grammi di fumo sì. Ad esempio i processi per danni ambientali o morti sul lavoro finiscono tutti prescritti, data la sproporzione di forze fra le parti in causa. Il sistema giudiziario bloccato da orde di ladri e corrotti, oltre che da una legge sulle sostanze stupefacenti filomafiosa, aggiungo io. Il paradiso della corruzione insomma. Ma questo ve lo potete vedere da soli… Due note -emozionali-. Che sensazione ho ricavato da questo servizio? La solita sensazione di vivere in un paese dove fin dall’asilo vengono premiati i peggiori. Osservate la strafottenza con cui politici e classe dirigente in genere (soprattutto quella massa grigia di alti funzionari e manager) evitano le domande con l’aria di chi non capisce perché li vai ad infastidire. Hanno la stessa espressione dei fighetti sul SUV quando gli si presenta davanti un lavavetri. -Come mai c’è attuocuggino nella società che ha vinto l’appalto…? Come mai sono stati spesi 260 milioni di euro e non è stato fatto niente…? Come mai… Niente sempre la stessa aria di sufficienza sul muso, come dire -ma che cazzo vogliono questi?- Si ha sempre la sensazione che in questo paese (senza stare a scomodare la sociologia) si sia presa di pacca tutta la feccia dello stivale per dargli in mano le leve del potere politico ed economico. Si cresce così in Italia. Bullismo per i più piccoli, per poi proseguire fino alle più alte cariche istituzionali. Viviamo in uno Stato che rallenta i processi per mandare in prescrizione i suoi “tutori” processati per il massacro della Diaz. Magari il paese non è migliore di chi lo governa, ma di sicuro chi è migliore in questo paese non governerà mai. E’ già qualcosa se riesce a mangiare. L’Italia è un paese a misura di peggiore, e si cresce con questa convinzione talmente radicata da accettare la dicotomia: delinquente (non importa di che tipo) oppure perdente. Questa rassegnazione all’ingiustizia dominante poteva trovare sfogo solo in un forte giustizialismo. Ma la sinistra (non parlo del PD, che si può accusare di tutto tranne di essere di sinistra) non ha voluto prendere sul serio il bisogno diffuso di non sentirsi sempre vittima di un sopruso. Il desiderio diffuso che per una volta chi sta dalla parte del torto potrebbe anche non vincere. L’ha catalogato come corpo estraneo. Ha fatto forca. Ha lasciato che il potere monopolizzasse anche il dissenso a se stesso. Ma alla sinistra in Italia non interessa il paese reale, interessa purificarsi da l’altermondialismo o da qualche revisionismo o da qualche corrente eretica o ortodossa. E scindersi per l’unità del proletariato e urlare slogan del secolo scorso e cantare le canzoni e accontentarsi delle seggiole (le poltrone sono di altri). Ci tiene tanto a non apparire populista, meno invece a non apparire elitaria. Per poi atteggiarsi pure a vittima incompresa…

Posted in Generale, Info | Tagged , , , , , , | Comments Off on Il paradiso degli stronzi

Il golpe sussurrato

Andrea Pazienza - Pertini

Andrea Pazienza – Pertini

MANIFESTANTE: Noi adesso manifesteremo in tutta Italia. Bloccheremo il sistema economico. Una volta buttato giù questo sistema fraudolento… ovviamente… se io indico elezioni domani, i banchieri mi danno volti nuovi, già corrotti all’origine, come sempre…e stiamo daccapo. Quindi è inevitabile che una commissione nostra; che ha scritto il Piano di Restaurazione… di Ristrutturazione Totale… perdonatemi… ovviamente sotto il controllo delle forze dell’ordine.

INTERVISTATRICE: In pratica voi volete una fase transitoria sotto il comando delle forze dell’ordine per arrivare a nuove elezioni.

MANIFESTANTE: Esattamente. Tutto ciò non significa chiaramente un regime militare e neanche uno stato di polizia; significa essere certi che lì dentro… che all’interno del parlamento -che si chiamerà Camera dei Lavoratori-… non perché stiamo instaurando il Partito Nazionale Fascista, ma semplicemente perché in parlamento… devono esserci i lavoratori.
(grassetto mio)

A parlare in questo video è un uomo vicino alla quarantina con occhiali da sole tipo Ray Ban, tuta mimetica da cui emerge il cappuccio di una felpa nera. Sconcertante, oltre la puntuale descrizione di un golpe, la quantità e la qualità dei lapsus nella sua breve intervista riportata da Repubblica TV. Chiaramente tutte allusioni in forma negata.

Continuano ad estrarre carte dal mazzo dei Tarocchi del forcone.
La domanda è: cosa viene mostrato in questo momento all’Italia? Cioè cerchiamo di indagare un attimo la carta de i Media e quella de il Potere del post precedente.

La carta de la marcia su Roma. Parola d’ordine che circola ufficiosamente in questo “movimento” dicembrino. Cosa si mostra quando si vuole intimorire qualcuno con l’ipotesi di un golpe? Quello che ci viene mostrato in questi giorni, né più né meno. Stessi gesti, stesse allusioni, stesse parole d’ordine. Stessa tensione. Stesse evidenti collusioni, almeno rappresentate.

Certo se guardiamo la carta de il Cavaliere non possiamo fare a meno di notare che i Tarocchi del forcone saltano fuori proprio quando il Cavaliere si trova in difficoltà.

C’è un’altra carta da mettere sul tavolo: la Mafia. La mafia era saltata fuori nei commenti e nelle inchieste intorno all’ondata di proteste dei forconi propriamente detti. Ma la cosa era stata messa da parte. Come dire: -C’hanno provato-. Chiaro che la mafia rientra i tutte le trame torbide di questo paese dal dopoguerra ad oggi. Bisogna vedere però come c’entra.

In questi giorni si celebra il processo sulla trattativa Stato-mafia. Non c’è solo la fiducia al governo Letta.

Forse è casuale, ma il primo fatto è più importante del secondo ed è stato preceduto dalle minacce dei boss in carcere al pm Di Matteo e da dichiarazioni preoccupanti del Ministro degli Interni.

Non è casuale invece come la galassia di destra gioca le sue carte e le sta giocando bene. Infatti in cima alla fila della strategia d’attacco c’è la carta del la Dispersione.

Quello che si deve mostrare in un attacco (o minaccia di attacco) allo Stato è proprio la copertura o se si preferisce, il doppio livello. Si deve mostrare o, almeno, dare la sensazione con linguaggio e fatti che si hanno le spalle coperte da chi si muove nell’ombra e di essere in qualche modo coperti da Servizi, Polizia, apparati dello Stato e in generale da qualcuno che : 1 è armato. 2 può aspirare a prendere il potere. In questo i capetti del 9 dicembre sono piuttosto allusivi. Poi che sia vero è tutta un’altra storia, basta che se ne -respiri l’aria-. Come non mi è chiaro, per ora, cosa l’estrema destra riceverà in cambio di tutto ciò.

Le manifestazioni della sinistra sono state tutte numericamente più consistenti di questo sparuto gruppo di ultras di destra.

Ma tecnicamente loro stanno giocando bene. La protesta è continuativa, organizzata proprio sul modello dei blocchi dei TIR (vedi la carta de la Francia e l’arcano maggiore de il Golpe Cileno), quindi è estesa nello spazio e nel tempo. Questo spiega solo parzialmente la copertura mediatica, ma sussurra una situazione pre “insurrezionale”. [Cosa che una manifestazione domenicale nella capitale non mostra proprio. Al limite offre qualche scontro rituale con la Polizia per lo sguardo morboso e indignato dello spettatore.]
Lo mostra, poi che lo sia è altro discorso.

Episodi aggressivi che più che altro servono a rivendicare la matrice dei gesti. Servono più come firme. Come avvertimenti che come avvenimenti. Anche questi sparsi per l’Italia, dispersi. Gesti che si accendono nei media come fuochi nella notte e si spengono poi nelle nebbie del dubbio.

Ma la carta del la Marcia su Roma viene spostata e adesso si viene atrovare proprio accanto a quella de i Media da una parte ed alla carta de il Concentramento dall’altra. L’allegra brigata sa che dopo un certo numero di giorni di visibilità diffusa, questa protesta portata nella capitale giocherà in casa. Lì concentrare la galassia fascista, gli ingenui incazzati, gli scagnozzi del Cavaliere e molti altri risulterà facile ed i numeri lieviteranno. Se nessuno volta le spalle (vedremo).

Quindi, ritornando alla domanda iniziale. Cosa viene mostrato in questo momento all’Italia? Ci possiamo fidare di due nuove carte: la Rabbia e l’Ordine. Il principale servizio che forconari o presunti tali stanno facendo a il Potere è proprio quello di mettere un tappo e un’etichetta sulla protesta sociale che è destinata a montare a causa delle politiche d’austerity, mentre dall’altra parte si mostrano come tutori di un nuovo ordine (velatamente eversivo). Chiunque scenderà in piazza d’ora in poi sarà additato dal blaterio mediatico fra i forconi e gli affaristi al governo appaiono già come il male minore. In fondo cosa c’è di meglio di un golpe ipotetico per coprire un colpo di Stato reale. Mentre cala un’altra misteriosa carta il Magnifico che si affianca a il Cavaliere prima e poi lo copre del tutto…

Posted in Generale, Info | Tagged , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Comments Off on Il golpe sussurrato

I Tarocchi del forcone

Grant DeVolson Wood - American Gothic

Grant DeVolson Wood – American Gothic

La prima carta è quella de il Forcone. Strumento agricolo piuttosto inquietante per sua natura. Quello che in questi giorni è stato chiamato il movimento dei forconi è un cartello di sigle tutte facilmente riconducibili alla destra o ad associazioni corporative minuscole ed a cui aderisce anche il movimento dei forconi siciliani, movimento populista di destra con ipotetiche sfumature mafiose balzato agli onori della cronaca qualche tempo fa.

La seconda carta è quella di un buon Articolo con un brutto titolo pubblicato su un sito di sinistra dove si fa -chiaramente- autocritica e si analizza la faccenda dal punto di vista politico con qualche accenno a quello che mi interessa di più: cioè ai segnali narrativi che sono emersi nella giornata di ieri.

Già da queste prime due carte si intuisce che sta proseguendo l’onda lunga di quelli che si sono rotti i coglioni.
Hanno provato in diversi a cavalcare il rompimento di coglioni, ma per ora, Grillo a parte, il rompimento di coglioni ha disarcionato tutti in Italia. In Europa invece l’estrema destra viaggia a due cifre.

Terza carta: appare pochi giorni fa la Candidatura di Stefano Delle Chiaie.

Quarta carta: Alba Dorata in Grecia tenta esplicitamente una strategia entrista nelle forze di Polizia, ancora con risultati incerti. Inquietante in un paese che ha conosciuto l’ultima dittatura fascista europea in ordine cronologico.

Quinta carta: la Francia. In Francia coincidono proiezioni elettorali che annunciano il FN come primo partito (vedremo) e blocchi degli autotrasportatori che stanno facendo “il braccio di ferro” con il governo Holland sul pagamento di un’eco-tassa e sono riusciti a paralizzare il paese.

Sesta carta: l’arcano maggiore de il golpe Cileno dove i sindacati degli autotrasportatori (di destra) anticiparono il golpe militare bloccando il paese. Segue il Veneto bloccato dagli autotrasportatori. Questo ci porta su due spunti. Quasi due premesse. I “padroncini” sono una categoria tradizionalmente individualista e antistatalista, l’unica presenza dello Stato che conoscono, o che vogliono conoscere, è quella delle tasse. I padroncini lavorano tantissimo e guadagnano poco, in parte perché le tasse si prendono molto, in parte perché i prezzi del trasporto sono in pratica stabiliti dalla distribuzione. Questo ultimo fatto è sempre interessato meno alla categoria che tende più alle rivendicazioni corporative che ad una qualche coscienza di classe. Come si diceva una volta.

La settima carta carta è una carta dei tarocchi veri: l’Appeso. L’appeso ha fra i suoi significati la visione ribaltata delle cose. In effetti c’è un ribaltamento quasi speculare tra la situazione del Cile pre-golpista e quella europea attuale. In Cile la destra si apprestava ad una privatizzazione selvaggia secondo le ricette -per l’estero- dei Chicago Boys capeggiati dal guru Milton Friedman, mentre il governo democraticamente eletto di Allende andava nella direzione di una forte nazionalizzazione dei settori strategici del paese. In Europa i movimenti di estrema destra si presentano come destra sociale e puntano alla ri-nazionalizzazione dei settori economici strategici contro le ricette neoliberiste dei perfidi banchieri. Almeno a parole.

Seconda precisazione: gli autotrasportatori sono un numero molto basso rispetto alla massa dei lavoratori ma sono strategici in termini di conflitto. In tempi di crisi economica bloccare la produzione non costituisce un problema per nessuno, se non per chi sciopera. Invece in un Europa che viaggia su gomma e che vede uno sviaggìo di merci dovuto in gran parte alla grande mobilità del manifatturiero extra-europeo, con qualche centinaio di iscritti è possibile fermare un paese intero. (Ricordiamo per inciso che in Europa ogni tipo di merce viene sdoganata nello stato che sdogana al prezzo più basso e poi raggiunge gli altri paesi dell’eurozona.) Bloccare un paese tramite sciopero generale è un’operazione molto costosa in termini organizzativi. Non alla portata di minuscoli sindacati.

La carta de i Media: non si capisce come abbia fatto una protesta così risicata numericamente ad ottenere una copertura mediatica che manifestazioni con centinaia di migliaia di persone non sono riuscite nemmeno a sfiorare.

La carta de la Polizia: la più curiosa del mazzo. Per la prima volta un sindacato di polizia (non minoritario) solidarizza coi manifestanti. Il gesto simbolico di togliersi il casco di per se significa poco (ho fatto decine di manifestazioni in cui i poliziotti erano senza casco), ma la cosa bizzarra è che questure e politici minimizzano mentre sul sito del sindacato di polizia appare un comunicato esplicito di appoggio alle ragioni della protesta. Ora la domanda che rimpalla un po’ ovunque è: ma cosa hanno questi manifestanti che noi non abbiamo…
La risposta soffia nel vento, ma si intuisce anche in questo video.

Ecco la carta de il Grillo. Il Grillo che solidarizza un po’ troppo da vicino con questa protesta, che, forse per miopia, vede come spontaneista e invita le forze dell’ordine a non difendere questi politici. Il che assomiglia ad un pacato invito al colpo di Stato.

Ma ecco che esce la carta de il Cavaliere: infatti nel comunicato espressamente anticasta del SIULP, viene nominato un solo politico che è l’antagonista naturale del Cavaliere nonché Ministro degli Interni nell’attuale governo. E qui le storie si complicano e le ipotesi di regolamenti di conti interni alla politica nazionale si intrecciano alle questioni internazionali ed a chissà cos’altro…

Ecco l’ultima carta: il Potere. Leggo questa carta come l’ordinatrice della storia. Infatti questa contrapposizione fra etrema destra e istituzioni filoeuropee rafforza solo l’estrema destra e le istituzioni europee, soffocando il terreno della lotta di classe.

Comunque sono solo carte e come nel -Castello dei destini incrociati- di Calvino potete leggerle in ogni direzione, vedrete che una storia salterà fuori. Più o meno reale. Più o meno plausibile.

Posted in Generale, Info | Tagged , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Comments Off on I Tarocchi del forcone

Ho fatto un incubo

Ok, ora sappiamo chi ci governerà per i prossimi anni. Per quanti? Boh, forse una decina. Lo farà per il consenso conquistato, non per altro. In un paese con ormai l’elettroencefalogramma appiattito dopo venti anni di berlusconismo di centro-destra o sinistra, con gli indicatori economici che indicano lo sfascio. In un paese ormai commissariato dai tecnocrati dell’ideologia neoliberista, si può assistere anche allo spettacolo curioso di orde di “compagni” che cantando bella ciao vanno a votare un democristiano che ha istituito nella città di cui è sindaco il cimitero dei feti. Renzi riuscirà a completare l’opera di sfascio di questo paese agendo dal campo opposto rispetto a quello ormai bruciato della destra. Renzi è un neoliberista che potrà contare su una situazione talmente grigia e piatta da trovare gioco facile e accrescerà il suo consenso con alcuni interventi di chirurgia sociale estetica. Per alcuni anni questi significheranno nell’opinione pubblica che il cambiamento è in corso. Spingerà l’accelleratore delle “riforme”, cioè proseguirà nello sfascio della costituzione (reso necessario da un decisionismo aziendale che nessuno sembra voler sottoporre a verifica) e nella privatizzazione selvaggia dello Stato. Approderà ad un presidenzialismo blindato. Durante questo periodo riuscirà ad “ungere” con forme di -elargizione- che riescano a tamponare le situazioni sociali più drammatiche in modo da poter camuffare gli effetti reali di questo tacherismo di ritorno. Quando la cura si rivelerà inadeguata insisterà con la ricetta a cui siamo stati abbondantemente addestrati dal sistema mediale-politico, cioè: non è ancora abbastanza. Il neoliberismo non funziona con tutti, ma solo coi ricchi? Ce ne vuole di più! Le riforme portano nella direzione di una tirannia economica finanziaria? Ce ne vogliono DI PIÙ… I ricchi più ricchi non significano più ricchezza per i poveri? Siamo solo in una fase di transizione. Ridendo e scherzando il tempo passa e dopo dieci anni di tutto ciò l’Italia sarà un paese ormai interamente controllato da quegli organismi che contano nell’accreditare un leader e una forza politica, ma sarà ridotto ad un paese sottosviluppato e con uno stato sociale fantasma. E intanto saranno cresciute nuove generazioni che oscilleranno tra il credere tutto questo perfettamente normale e il sogno violento di una restaurazione fascista di una sovranità (e dignità) nazionale. Così gli artefici di questo sfascio potranno incassare anche il bonus di garanti della democrazia. A meno che…

Posted in General, Generale, Info | Tagged , , , , , , | Comments Off on Ho fatto un incubo

Gallino: «Un colpo di stato è in atto in Italia e in Europa»

INTERVISTA A LUCIANO GALLINO – Roberto Ciccarelli

Il governo Letta ne è l’espressione fino al midollo. L’ideologia neoliberale è una ferita alla democrazia
«Le misure della legge di stabilità, per quanto sembrino sorrette da buone intenzioni, in una prospettiva minimamente di sinistra hanno il grave di difetto di continuare a essere più che mai provvedimenti a pioggia, mentre il paese è in emergenza con 10 milioni tra disoccupati, precari, scoraggiati, vale a dire il 40 per cento della forza lavoro attiva – afferma Luciano Gallino, autore di Il colpo di Stato di banche e governi (Einaudi) – Con questi spiccioli buttati qua e là il risultato sarà quasi inesistente».

Cosa ne pensa di quello che il governo chiama «reddito minimo» mentre in realtà è una social card?
Invece di investimenti da 10 o 20 miliardi nel campo del lavoro o sul dissesto idrogeologico si fa una cosina che non servirà nemmeno come esperimento. In Francia dove è stato sperimentato il «reddito di solidarietà attiva», l’esperimento riguardava un milione di persone con un impegno finanziario enormenemte superiore ai 40 milioni di euro all’anno stanziati in Italia. Con queste modestissime risorse non inciderà sulla povertà. Aggiungo che non sono favorevole al reddito minimo. Penso che se ci sono le risorse sarebbero più utili da spendere per creare posti ad alta intensità di lavoro, e soprattutto niente grandi opere. Il reddito minimo è un intervento di portata non direttamente paragonabile a interventi diretti sull’occupazione, ma avrebbe qualche giustificazione se fosse una modalità per superare la congerie della cassa integrazione in deroga, dei sostegni alla famiglie in povertà, dell’Aspi. Si potrebbe mettere ordine integrando tutto nella sola voce del sostegno al reddito per chi non ha occupazione.

Quello in corso in Italia, e in Europa, sarebbe per lei un colpo di stato. In cosa consiste?
Si può parlare di colpo di stato quando una parte dello stato stesso si attribuisce poteri che non gli spettano per svuotare il processo democratico. Oggi decisioni di fondamentale importanza vengono prese da gruppi ristretti: il direttorio composto dalla Commissione Ue, la Bce, l’Fmi. I parlamenti sono svuotati e hanno delegato le decisioni ai governi. I governi li hanno passati al direttorio. Se questa non è la fine della democrazia, è crtamente una ferita grave. Pensiamo al patto fiscale, un enorme impegno economico e sociale con una valenza politica rilevantissima di cui nessuno praticamente ha discusso. I parlamenti hanno sbattuto i tacchi e hanno votato alla cieca perchè ce lo chiedeva l’Europa. Non esistono alternative, ci è stato detto. Questa espressione è un corollario del colpo di stato in atto.

Il governo Letta è l’espressione di questo colpo di stato?
Lo è fino al midollo. Perchè tutti i suoi componenti rappresentano l’ideologia neoliberale per la quale l’essenziale è la decisione, che sia rapida efficiente ed economicamente razionale.

Crede che Letta e Napolitano avvertano la difficoltà di mantenere il piano dell’austerità?
Direi che prima se ne rendono conto, meglio sarà per tutti.

Ma è realistica la loro intenzione di ammorbidire l’austerità?
Non lo è, un pò di pioggerella su un grande pascolo non fa crescere i baobab o le sequoie. Gli alberi bisogna piantarli, non innaffiare il prato aspettando che dopo tre o quattro decenni crescano da soli.

Uno degli effetti del colpo di stato è stato l’introduzione del pareggio di bilancio nella costituzione italiana?
È avvenuto in tutti i paesi membri dell’Unione Europea dopo la decisione del consiglio europeo sotto la spinta del direttorio. Bisogna assolutamente rientrare dal debito in 20 anni, riportandolo al 60%. Questo valore è inventato. Poteva essere il 50% o il 70%. Il dogma poi è diventato sacro. Questa decisione impone all’Italia di trovare 50 miliardi di euro ogni anno, per i prossimi venti. Significa l’impossibilità assoluta di farvi fronte. Qualora fosse realizzato questo piano sarà imposta una miseria rispetto alla quale quella della guerra del 40-45 sarà poca. Questa decisione doveva essere discussa, sottoposta a un referendum, per rendere edotti i cittadini di cosa significava.

A cosa è ispirato il progetto politico di chi dirige questo colpo di stato?
La maggior parte dei nostri governanti ha assorbito l’ideologia neoliberale per cui i cittadini non devono pronunciarsi, perchè danno fastidio, si mettono a discutere di cose che non capiscono, intervengono su decisioni che riguardano la loro vita, ma se si prendono alla spiccia è meglio, senza interferenze. La democrazia è un intralcio quando si devono prendere decisioni economiche e finanziarie in modo veloce. Angela Merkel al suo parlamento ha detto che viviamo in un sistema democratico e quindi è corretto che il parlamento esamini le leggi a condizioni che si arrivi a decisioni conformi al mercato. La direttrice dell’Fmi Christine Lagarde sostiene la stessa cosa. Quello che queste due signore auspicano è già avvenuto. I parlamenti non decidono nulla.

Quello che tratteggia sembra un moloch politico-finanziario praticamente inattaccabile. In che modo si può costruire un potere alternativo?
Me lo chiedono sempre, ma le alternative ci sono e gli dedico 35 pagine del libro. La riforma essenziale è quella del sistema finanziario per affrontare la possibilità di una nuova crisi che può esplodere nel giro di pochi anni. Questo sistema è lontanissimo dalle esigenze delle economie reali e dalla produzione di beni utili per la comunità. In Europa si discute di questo dal 2008 senza combinare nulla, salvo pubblicare numerosi rapporti o studi. La riforma dell’architettura finanziaria della Ue è fondamentale, come anche l’intervento sui trattati europei. Siamo arrivati al paradosso che si possono cambiare le costituzioni in due ore, mentre il trattato di Maastricht viene ritenuto immodificabile. Questo trattato ha limiti gravissimi, assomiglia allo statuto di una corporation, mentre sarebbe molto bello che la piena occupazione comparisse non una sola volta come oggi, ma come il suo scopo centrale. Bisogna inoltre modificare lo statuto della Bce. Davanti a 26 milioni di disoccupati e 126 milioni a rischio di povertà persegue la stabilità dei prezzi, mentre dovrebbe regolare il credito e l’attività finanziaria, prestare a enti pubblici a cominciare dagli Stati. Una facoltà che hanno tutte le banche centrali, tranne la Bce.
Posted in Generale, Info | Tagged , , , , , , , , , | Comments Off on Gallino: «Un colpo di stato è in atto in Italia e in Europa»

Quando chiedo la parola

 Perception, Sammy Slabbinck 2013

Perception, Sammy Slabbinck 2013

 Quasi una nota sul postmoderno.

Non so se è esattamente il postmoderno quello a cui mi riferisco. Perché ammetto di non aver capito bene cosa si intenda con questo termine. Ho trovato sempre definizioni talmente diverse tra loro, da rimanere nel dubbio.

Diciamo che è un sentimento contemporaneo quello a cui mi riferisco. Assomiglia all’assenza di certezza se non nell’azione dell’altro. Spesso proprio in quella dell’antagonista.  Deve essere qualcosa che ha a che vedere con i famosi versi di montale:

 

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

(Eugenio Montale, Ossi di seppia)

Quanto meno da esseri viventi, se non da esseri umani, dovremmo usare ciò che non vogliamo e per giungere a ciò che vogliamo. Ma se sappiamo solo ciò che non vogliamo, allora tutto ciò che siamo in grado di desiderare è, appunto, ciò che non vogliamo. Non è una condizione su cui possiamo stazionare. Posso dire: sono passato di qui. Ma qui non si monta nemmeno una tenda.

Bisogno di certezza? Non credo si tratti di questo. Le certezze sono piuttosto spigolose e illusorie. Credo che abbia a che fare con l’impraticabilità del desiderio.

Eppure io vorrei urlare che il desiderio è praticabile. Che i versi di Montale sono superati. Si possono costruire se non delle certezze delle cornici in cui il pensiero e l’azione non siano più aleatori. Perché la nostra esistenza non lo è. Non ha bisogno di un senso o di uno scopo per essere concreta. Come non ne ha bisogno la musica o la biologia.

Questo stato liquido che va tanto di moda quando è assoluto diventa un monolita solido. Questo stato liquido è un epifenomeno. Fa parte della nostra vita ma non è la nostra vita.

Rendere di nuovo praticabile il desiderio comporta per quanto mi riguarda un’assunzione di responsabilità, che è anche un’ammissione: la collettività non è in grado di fornire la felicità agli individui. Non può esserlo ed è giusto che non lo sia. La collettività è in grado di creare le condizioni in cui individui e comunità siano in grado di prodursi un desiderabile stato di felicità. La collettività ha il compito di evitare le condizioni che portano l’infelicità. E lo deve fare con ogni risorsa necessaria. La parte negativa deve stare qua dentro se vogliamo ancora affermare qualcosa di positivo.

Dentro migliori condizioni sociali gli individui possono sviluppare la loro creatività e accedere alla felicità.

In primis si dovrà scardinare il mito antidemocratico del buongoverno delle elités se vorremo avere una chance.

Questo almeno è ciò che voglio e ciò che sono, quando, mestamente, chiedo la parola.

Posted in Generale, Visioni | Tagged , , , , , , , | Comments Off on Quando chiedo la parola

America

Io ho trovato questo video interessante, visto che si riferisce al modello dominante:

http://www.utrend.tv/v/9-out-of-10-americans-are-completely-wrong-about-this-mind-blowing-fact/

Posted in Generale, Info, Script | Tagged , , , , , , , , | Comments Off on America

Appunti su violenza di genere e magnifiche subrettes.

 

' Do you remember ' Sammy Slabbinck 2013

‘ Do you remember ‘ Sammy Slabbinck 2013

Appunti su violenza di genere e magnifiche subrettes.

L’immagine è questa: sto in una sala di aspetto e butto un’occhiata alla copertina dei giornali di gossip che stanno sul tavolino accanto a me.

Su uno di questi c’è la foto della Hunzicker colla faccia triste intonata al titolo… il titolo non lo ricordo di preciso, ma dice che lei ha subito violenza (senza specificare dove e come) ed era stata ridotta come una “schiava”. La parola “schiava” la ricordo bene. Non l’ho aperto e non so nemmeno di quando fosse.

La parola “schiava” erotizza il tutto, perché un invito a spugnettarsi, implicito o esplicito, fa sempre audience. Poi ho pensato: anche la Hunzicker? La Svizzera più simpatica e zuzzerellona d’Italia; quella che prima c’ha mostrato il culo con la pubblicità delle mutandine e poi la faccia e le hanno funzionato bene tutti e due. Ma senti…, senti che drammatico segreto era celato dietro quel volto.

Dico -anche la Hunzicker- perché per sbaglio ne ho già rintoppate un paio di notizie che parlavano di magnifiche subrettes che in dirette televisive, salotti o giornaletti di gossip esternavano in lacrime le loro sofferenze a causa della -violenza maschile-, termine che a me non piace per niente, ma le femministe mi assicurano che va bene così, è quello giusto, e se va bene usiamolo, tanto l’importante e che ci si capisca.

Come si chiamavano le famose malcapitate non lo ricordo perché di solito non mi soffermo un attimo su personaggi che di lavoro fanno parlare dei loro fidanzamenti, corna, gravidanze, e ultimamente, a quanto pare, pure di stupri e violenze.

Ma se le ho rintoppate io che sono piuttosto a dieta in fatto di personaggi famosi vuoi vedere che è un fenomeno dilagante. Vuoi vedere che non c’è più una donna di spettacolo che non abbia una triste storia di botte e soprusi alle spalle, sempre nascosta e mai dimenticata, da esternare in pubblico fra lacrime e singhiozzi, nella fascia oraria di punta.

Si potrebbe parlare per ore sulla questione di cosa è che può spingere uno o una a farsi prendere per il culo dai personaggi della TV piuttosto che fare qualsiasi altra cosa nella vita. Ognuno avrà la sua risposta.

Io invece volevo solo far notare che nello spettacolo qualcuno vive al posto di tutti e questa mediatizzazione del problema del femminicidio e della violenza di genere ha subito chiamato a raccolta le magnifiche subrettes che vivono al posto di milioni di donne. Le magnifiche subrettes che hanno partorito nella notorietà, si sono fidanzate nella notorietà, hanno lasciato il fidanzato nella notorietà e non hanno avuto problemi come assenza e appoggio economico alla gravidanza e cose del genere. Il mondo delle donnine dello spettacolo è un’arma micidiale. Mentre le donne normali partoriscono non solo con dolore, ma senza paparazzi, queste occupano tutto lo spazio del reale sostituendosi a chi non vive vendendo la propria immagine.

Vuoi vedere che adesso va di moda e che la donna con gli occhi pesti al pronto soccorso potrà sentirsi meno sola leggendo le riviste in sala d’attesa che le mostrano le famose signore e signorine che non solo cucinano quasi come lei, lavorano quasi come lei, guadagnano quasi come lei, hanno avuto un matrimonio fallito quasi come lei, hanno partorito quasi come lei, e sono state pure menate quasi come lei.

Posted in Generale, Info, Script | Tagged , , , , , , | Comments Off on Appunti su violenza di genere e magnifiche subrettes.